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Economia

Caro bollette, Confcommercio: «Famiglie e imprese non ce la fanno più a pagare»

Il presidente Patrizio Bertin: «Se nel Regno Unito è nato il movimento “Don’t pay in UK”, in Italia lo sciopero sarà nei fatti: i contribuenti veneti non riescono più a far fronte alle spese»

«In Spagna e Portogallo l'operazione è riuscita: hanno convinto l'Europa che un tetto al prezzo del gas era possibile ed ora, per almeno un anno, godranno di questa agevolazione. In Italia, invece, se tutto va bene, siamo rovinati».

Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto, torna sul tema dei rincari energetici "monstre", vuoi perché si moltiplicano sul suo cellulare i whatsapp con le foto delle bollette che i colleghi dovranno pagare (e più di qualcuno afferma di non sapere come), vuoi perchè non gli sembra di riscontrare un forte interesse sull'argomento in questa campagna elettorale. «Ravviso un grande trasporto - continua - su "listini bloccati", "paracadutati", "candidati vip", "capilista" e magari anche su qualche tema di più vasto respiro, ma devo registrare un'attenzione scarsa, per non dire quasi nulla, sulla questione dei costi dell'energia. La crisi seguita alla guerra in Ucraina - aggiunge Bertin - ha decretato quanto il nostro Paese sia strutturalmente più vulnerabile ed esposto a forti oscillazioni dei prezzi delle commodities. Bene dunque l'idea di Draghi di fare del Mediterraneo un grande bacino di riferimento per il fabbisogno europeo di gas e, in questo contesto, dell’Italia come hub. Naturalmente, visto che stava facendo bene, la nostra classe politica ha pensato, ovviamente, di farlo fuori» aggiunge Bertin.

In prospettiva, all'Italia, per contrastare l’emergenza, servirà superare i “no” preconcetti e la burocrazia imperante che, troppo spesso e troppo a lungo, hanno bloccato decisioni e realizzazioni. Occorre, infatti, rafforzare le infrastrutture energetiche necessarie per l’importazione di Gnl, potenziando la capacità di rigassificazione, ma anche rilanciare la produzione nazionale di gas. «Però da subito - ammonisce il presidente - serve dare impulso ulteriore alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica, utilizzando, in particolare, l’incentivazione fiscale per la promozione dell’autoconsumo e delle comunità energetiche e, magari, anche grazie all'aiuto delle Regioni, sostenere con denari a fondo perduto, chi intende dotarsi di impianti fotovoltaici».

Ma tutto questo non è certamente per l'oggi. Si spera possa intervenire per il domani. «Oggi - incalza Bertin - abbiamo i pagamenti che scadono e anche senza voler proclamare uno "sciopero delle bollette" come sta avvenendo nel Regno Unito, dove è sorto un movimento "Don't Pay in UK" che ricalca il contrasto alla Poll Tax che portò alla fine dell'era Thatcher, lo sciopero, qui da noi, sarà nei fatti: in tanti non riusciranno a pagare le bollette e a quel punto la chiusura sarà il passo successivo inevitabile». Urge, pertanto, una qualche soluzione-ponte. C'è poi un altro aspetto, per nulla secondario: «Purtroppo anche le famiglie, oltre che le imprese, dovranno fare i conti (li stanno già facendo) col caro elettricità e questo comporterà un drastico ridimensionamento dei consumi fatto salvo poi che, se per cercare di tamponare la falla determinata dal caro bollette, aumentiamo anche minimamente il costo dei nostri prodotti, ecco che l'accusa di "commercianti ladri" diventa il leitmotiv».

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