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Economia

Caro bollette su famiglie e imprese: «Bomba da disinnescare»

Il presidente di Confcommercio Veneto lancia un appello al Governo: «Invece di pensare solo alle prossime elezioni prenda provvedimenti concreti. Gli extraprofitti devono servire per ridurre il peso delle bollette»

«I partiti, tutti presi da liste e seggi sicuri, hanno idea della drammatica situazione che sta determinando l'arrivo delle bollette elettriche a imprese e famiglie?». Se lo chiede Patrizio Bertin, presidente Ascom Confcommercio di Padova. Per le sue attività di pasticceria, i valori sono schizzati da 8mila a circa 25mila euro. «Così diventa difficilissimo lavorare. Per ben tre buoni motivi. Primo: la gente, visto che deve pagare le bollette, non ha soldi da spendere; secondo: se aggiorniamo i listini, oltre che passare per speculatori, finiamo per assottigliare la clientela; terzo: i bilanci aziendali sono totalmente sballati il che significa che a luglio abbiamo lavorato in perdita».

I dati

Il problema è che non solo a luglio commercianti, baristi, ristoratori, albergatori e via di questo passo, hanno lavorato in perdita. Agosto sarà lo stesso e l'autunno si presenta ancora più gramo. Risultato: chiusure garantite, perdite di posti di lavoro, redditi in caduta libera. "Un'indagine di Confcommercio realizzata con Nomisma Energia - continua Bertin - ha calcolato che nel 2022 le imprese del terziario spenderanno in energia 24 miliardi di euro, più del doppio rispetto all’anno precedente, in cui la bolletta fu di “soli” 11 miliardi".  Il confronto con l'anno precedente è a dir poco avvilente: tra luglio 2021 e luglio 2022 gli aumenti della spesa annuale sono arrivati a toccare punte del 122% per l’elettricità e del 154% per il gas e, nel dettaglio, gli alberghi hanno speso in media 55mila euro in più per l’energia elettrica, seguiti dai negozi di generi alimentari (+18mila), dai ristoranti (+8mila), dai bar e dai negozi non alimentari (+4mila per entrambi.)  Stessa musica per il gas, con settore alberghiero a +15mila euro e ristoranti a +6mila, mentre per bar e negozi il rincaro annuale si attesta tra il 120% e il 130%.

Il commento

«Il problema - aggiunge il presidente dell'Ascom Confcommercio - è che non c'è la giusta percezione di cosa comporti e comporterà il caro energia. Esso sta diventando l’emergenza prioritaria per le ripercussioni sulle imprese del terziario e sull’inflazione e, dunque sulle famiglie che non hanno minimamente idea dell'impatto notevolissimo che i prezzi dell'energia avranno su di loro e sulle imprese a partire dal 1° ottobre». Urge dunque un'azione del governo, ovviamente di quello in carica.

È chiaro che non possiamo permetterci l'arrivo di quello nuovo - continua Bertin - perchè di tempo non ce n'è. Sento parlare di extraprofitti delle società energetiche che stanno facendo enormi profitti perché a causa di eventi imprevedibili il prezzo di gas e petrolio è schizzato in alto, mentre gli acquisti loro li avevano fatti ben prima ad un prezzo molto più basso. Ebbene, qui il governo non deve avere tentennamenti: gli extraprofitti devono servire per ridurre il peso delle bollette di famiglie e imprese. Il rischio è che al rientro dalle ferie e con la campagna elettorale nel vivo, la situazione possa sfuggire di mano e le piazze possano diventare terreno di scontro sociale. Abbiamo bisogno di certezze - conclude il presidente - e dunque abbiamo bisogno di interventi robusti per calmierare il caro energia. Piccoli oboli non modificano la drammatica situazione e non ci serve nemmeno l'apertura di credito delle banche perchè poi sono soldi che comunque devono essere ritornati e se ai profitti si sostituiscono le perdite non so come si potrebbe fare. Piuttosto non sarebbe male un intervento, anche regionale, a fondo perduto per affrontare i costi del fotovoltaico utile per abbattere i costi dell’energia».

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