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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Caro energia e materie prime, la Coldiretti: «Serve un intervento sistemico»

Il presidente Giorgio Polegato: «Si mette a rischio la qualità del sistema agricolo e quello della vita delle famiglie»

“Serve un piano d’aiuto sistemico per le imprese di tutti i settori e per i consumatori”. Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso, interviene sul caro energia che sta colpendo il sistema economico e famigliare trevigiano. “Oltre al rincaro delle energie dobbiamo tenere conto del costo delle materie prime che sta mettendo in crisi le nostre aziende. Dobbiamo da un lato salvaguardare la qualità del nostro sistema agricolo che produce cibo di eccellenza e dall’altro la capacità di spesa delle famiglie per non metterle in crisi e minarne la qualità della vita”. In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada l’aumento di benzina e gasolio ha un effetto valanga sulla spesa di famiglie e sui costi delle imprese. E’ quanto emerge da una indagine della Coldiretti sugli effetti dell’aumento della bolletta energetica, dal petrolio al gas fino all’energia elettrica.

“A subire gli effetti dei rincari – sottolinea Giuseppe Satalino, direttore di Coldiretti Treviso -  è l’intera filiera agroalimentare, dai campi all’industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione. Per le operazioni colturali gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le lavorazioni dei terreni, senza dimenticare che l’impennata del costo del gas, utilizzato in alcuni processi del settore primario, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%). L’aumento dei costi – continua la Coldiretti - riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per ortaggi e fiori che molti sono stati costretti a spegnere mettendo a rischio il futuro di alcune delle produzioni più tipiche del florovivaismo nazionale come tra gli altri il ciclamino, il lilium o il ranuncolo.

“L’elenco dei rincari è infinito, basta pensare anche agli imballaggi, dalle plastiche al vetro – aggiunge Polegato – Il tema è la difesa del reddito degli agricoltori ma anche quello dei consumatori che non possono in Italia vedersi compromettere il potere di acquisto. Le energie per la casa e il cibo sono beni indispensabile a garantire una qualità della vita dignitosa. Per questo abbiamo grande fiducia su Coldiretti che a livello nazionale fa sentire la voce delle imprese agricole e rispetta il patto che ha con i consumatori”. "Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica (+72%) per i vasetti dei fiori alla banda stagnata per i barattoli (+60%), dal vetro (+40%) per i vasetti fino alla carta (+31%) per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi".

“In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo -  conclude Polegato usando le parole del presidente della Coldiretti Nazionale Ettore Prandini - l’importanza di dotare il paese di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano agricolo da fonti rinnovabili con l’obiettivo di arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale”.

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