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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Carrozzieri in crisi: «Sempre meno incidenti, perdite fino al 40%»

Il lockdown nazionale del 2020 e le restrizioni degli ultimi mesi hanno ridotto gli interventi di riparazione nelle officine. Coinvolti 3mila addetti nella Marca

Anche nella Marca gli effetti del Covid si stanno facendo pesantemente sentire nel settore dell’autoriparazione, con meccanici e carrozzieri costretti a far fronte ad una riduzione del lavoro che in molti casi arriva anche al 40%.

Confartigianato Imprese Marca Trevigiana stima che il lockdown e lo smart working abbiano determinato in un anno, nella Marca, un calo degli spostamenti su auto pari a oltre 2 miliardi di chilometri. «Se questa situazione da un lato ha consentito una riduzione delle immissioni in atmosfera, i divieti di spostamento, le limitazioni alla mobilità e il lavoro da casa hanno fatto calare repentinamente la necessità di interventi di manutenzione e riparazione del parco veicolare e conseguente il lavoro per le nostre autofficine - spiega Gianluigi Buosi, presidente della comunità meccatronici di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana - Un calo logico visto che meno si usano le vetture meno le stesse si usurano, ma tutto ciò ha causato un pesantissimo contraccolpo economico. Un tracollo che coinvolge circa 900 officine e oltre 3mila addetti tra meccanici, meccatronici e gommisti. Durante il primo lockdown la maggior parte di noi è rimasta aperta per garantire il servizio agli operatori dei settori essenziali ma gli incassi per pagare le bollette, il personale e tutto il resto dei costi sono notevolmente calati - continua il presidente Buosi - La categoria sta pagando anche il congelamento delle manutenzioni dovuto alle proroghe della scadenza delle revisioni che si sono succedute per tutto 2020, creando un generale calo della sicurezza e piena efficienza del parco circolante. A settembre, prima della “seconda ondata”, eravamo ancora fiduciosi di contenere le perdite ma quello che è successo dopo ha fatto precipitare ulteriormente la situazione e davanti a questo saldo gestionale negativo, che ormai si protrae da un anno, non ci sono stati adeguati ristori da parte dell’ormai ex Governo».

«La situazione delle 300 carrozzerie attive nella Marca - sottolinea Antonio Danesin, presidente del gruppo autoriparazione e della comunità Carrozzieri dell'associazione -  è ancora più grave rispetto a quella delle autofficine. La diminuzione del traffico sulle strade se da un lato ha migliorato per gli automobilisti le condizioni di sicurezza stradale, dall’altro  ha determinato un ulteriore calo dei sinistri (senza un riconoscimento da parte delle compagnie della riduzione del premio RC auto) e quindi di vetture da riparare. Per far fronte a questa situazione Confartigianato ha avviato un confronto con il Ministero dei Trasporti su alcune proposte che rappresentano un aiuto al miglioramento dell’impatto ambientale delle auto, un incentivo per  gli automobilisti e un importante aiuto per la categoria. Tra queste la defiscalizzazione degli interventi di manutenzione e riparazione dei veicoli in circolazione attraverso una riduzione dell’Iva sui lavori e la detraibilità per il cittadino delle spese sostenute, replicando quanto già in essere per i lavori in edilizia dove le migliorie godono di molti incentivi statali. Abbiamo inoltre proposto - continua il presidente Danesin - di riattivare i contributi  per chi decide di convertire l’auto a metano o a gpl. Non tutte le famiglie hanno la disponibilità di acquistare nuove vetture ecologiche. Con le nostre richieste si contribuirebbe al miglioramento dell’impatto ambientale del parco circolante con interventi economici che sfruttano l’eccellenza nel mondo del know how italiano nelle motorizzazioni a gas».

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