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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Le principali categorie economiche del Veneto incontrano il ministro Luigi di Maio

"Abbiamo ricordato che l’imprenditore è un portatore di valori per la società e il territorio. L’impresa crea e distribuisce benessere e lavoro, contribuendo a determinare il Prodotto Interno Lordo. La politica non può prescindere dalla conoscenza, dal dialogo con chi fa impresa e con chi la rappresenta"

A seguito dell’incontro di sabato tra le categorie economiche del Veneto e il Ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e Politiche Sociali On. Luigi Di Maio, i Presidenti Matteo Zoppas (Confindustria Veneto), Agostino Bonomo (Confartigianato Veneto), Massimo Zanon (Confcommercio Veneto) e Cristina Giussani (Confesercenti Veneto), hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta: "E’ stato un incontro cordiale, con una grande disponibilità da parte del Ministro Di Maio ad ascoltare le richieste del Veneto, in cui abbiamo avuto modo e tempo di approfondire i temi strategici e le criticità evidenziate nelle scorse settimane per la competitività delle imprese sia manifatturiere che dei servizi, in particolare quelli contenuti nella Legge di Bilancio. Abbiamo ricordato al Ministro Di Maio che l’imprenditore è un portatore di valori per la società e il territorio. L’impresa crea e distribuisce benessere e lavoro, contribuendo a determinare il Prodotto Interno Lordo, in particolare in questa parte del Paese. La politica non può prescindere dalla conoscenza, dal dialogo con chi fa impresa e con chi la rappresenta".

"Ci è stato confermato rispetto e riconoscenza nei confronti della classe imprenditoriale e delle difficoltà, dei rischi e dei sacrifici (anche estremi) di cui, insieme a dipendenti e collaboratori, ci facciamo carico. I problemi che abbiamo sottoposto all'attenzione del Ministro sono quelli incentrati sulla competitività dell'impresa e del lavoro, già più volte espressi. Abbiamo convenuto che vanno disegnati insieme obiettivi precisi di competitività, con numeri che abbiano ricadute dirette sui bilanci aziendali. Serve un Piano di Sviluppo Industriale del Paese, a medio termine con una visione di 5/10 anni. Questo significa avere idee chiare sul recupero della competitività e su quali fattori produttivi lavorare per raggiungere questi risultati. Ci attendiamo proposte che vadano in questa direzione. Il Paese deve avere obiettivi di crescita a medio termine, incidere sul debito pubblico, attivare una concreta spending review, dare prospettive ai giovani".

"Gli elementi concreti sui quali operare in modo immediato e concreto sono i Fattori Produttivi, a partire dal costo del lavoro (incidere sul cuneo fiscale per aumentare i salari e l’occupazione, a partire da quella giovanile), dal costo della burocrazia (la semplificazione degli adempimenti normativi che incidono in modo diretto e indiretto sui costi delle piccole e medie imprese), dalle infrastrutture materiali e immateriali (le grandi arterie stradali e ferroviarie, i collegamenti con le aree industriali, la banda larga e ultralarga che vede ancora un gap notevole tra Italia e i paesi competitor), dal sostegno ai processi di internazionalizzazione per accrescere gli scambi commerciali".

"Le imprese hanno bisogno di risposte immediate e di certezze normative per poter programmare il proprio futuro, fare investimenti, sostenere l'occupazione e la crescita dei propri territori. Pur avendo chiarito alcuni punti e su questi ottenuto aperture, permangono le criticità di fondo sull’impostazione della Manovra, le stesse sollevate dalle iniziative nazionali programmate nei prossimi giorni. Ci è stata quindi assicurata l’intenzione di rimettere l’impresa al centro degli interessi economici affinché possa svolgere il proprio ruolo di motore dell’economia da cui discendono sviluppo e occupazione".

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