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Cavazzoni, alla scoperta delle start-up d'eccellenza del territorio

L’incontro presso l’azienda Carretta di Quinto di Treviso, socia fondatrice e partner tecnologico di HBI, proclamata Startup dell’anno lo scorso maggio nell’ambito della manifestazione INNOVATION DAYS a Treviso

TREVISO Lo storico presidente di Alce Nero, Lucio Cavazzoni ha incontrato oggi il team della startup trevigiana HBI.  L’incontro, tenutosi mercoledì 14 Febbraio 2018, ha avuto luogo presso l’azienda Carretta di Quinto di Treviso, socia fondatrice e partner tecnologico di HBI. Proclamata Startup dell’anno lo scorso maggio nell’ambito della manifestazione INNOVATION DAYS a Treviso, HBI ha ottenuto numerosi riconoscimenti e apprezzamenti sia in Italia che all’estero. Ha vinto il primo premio al China Italy Innovation Entrepreneurship Competition 2017 a Tianjin, vicino a Pechino. Il concorso è stato promosso dall’International Technology Transfer Network ITTN, società del Ministero della scienza ed innovazione dello stato Cinese con lo scopo di promuovere il trasferimento tecnologico italo-cinese.

La startup fondata da Daniele Basso e Renato Pavanetto ha messo a punto una tecnologia innovativa che, in sole 5 ore, trasforma gli scarti e i sottoprodotti biodegradabli (quali quelle delle industrie agroindustriali, il digestato, i fanghi di depurazione) in un bio-materiale, chiamato Greenpeat, utilizzabile sia come combustibile solido rinnovabile e pulito, sia come condizionatore dei terreni (in sostituzione della torba fossile), sia come materiale filtrante o carbone attivo rinnovabile. “Quello che la natura fa in migliaia di anni, noi riusciamo a farlo in poche ore”, continua Basso. Tra i vari argomenti discussi, un particolare risalto è stato dato alla sostenibilità, alla responsabilità sociale per la tutela dell’ambiente e l’innovazione. “HBI è impegnata nelle quattro cose veramente importanti della nostra società e che sono motore e passione: la sostenibilità, l’impresa diffusa sul territorio, i giovani e la ricerca universitaria. Sono questi anche i temi che noi che speriamo diventino importanti e fondamentali per il prossimo governo”, dice Cavazzoni.

L’innovatività della tecnologia sviluppata dalla HBI srl di Basso e Pavanetto consiste nel riuscire a risolvere in modo efficace due problemi: quello del trattamento efficace dei sottoprodotti biodegradabili e quello dello sfruttamento di risorse fossili, contestualmente producendo un materiale ad alto valore aggiunto, completamente in accordo con i concetti di economia circolare ed economia verde. Ora HBI sta dialogando con una grande multiutility interessata ad applicare la tecnologia ad una parte dei rifiuti organici biodegradabili e ai fanghi di depurazione delle acque reflue. A metà Aprile, i fondatori torneranno in Cina per una serie di incontri con potenziali partner e investitori.

HBI ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali, tra i quali il Premio Impresa Innovazione D2T (Trentino Sviluppo, Trento), il Premio Speciale “Green and Circular Economy” e il Premio Speciale “Bioeconomy” (Global Social Venture Competition, Milano), Premio Speciale Italeaf (Italeaf e Intesa San Paolo), Alimenta2Talents (PTP, Expo e Comune di Milano), il Premio Unicredit StartLab (Unicredit, Milano) e il Premio Speciale Gaetano Marzotto (Roma).

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