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Economia

Claris Leasing, Paglini (First Cisl Belluno Treviso): “Un gioiellino in mani sbagliate"

"La controllata di Veneto Banca rischia di pagare un’ambigua gestione del personale che potrebbe minare quanto costruito negli anni grazie al contributo dei suoi dipendenti"

TREVISO Preoccupa la situazione della Claris Leasing, società controllata da Veneto Banca non acquisita da Intesa San Paolo ma rimasta sotto il controllo della liquidazione coatta amministrativa. La First Cisl Belluno Treviso è in apprensione per la sorte dei 26 dipendenti, che vivono forti incertezze in seguito alla messa in liquidazione di Veneto Banca spa e per quanto sta emergendo in merito alla gestione del personale messa in atto dalla direzione generale della Claris Leasing. La società - va ricordato - detiene un portafoglio di crediti in bonis di 680 milioni di euro, ha un patrimonio di 66,2 milioni e ha creato utili per 5,4 milioni nel 2016.

Per quanto abbiano rassicurato un po’ gli animi dei dipendenti le parole del Sottosegretario Baretta - che ha incontrato le OOSS la scorsa settimana al MEF, occasione in cui ha ribadito categoricamente che nessun lavoratore delle società ‘fuori perimetro’ perderà il posto di lavoro – preoccupa non poco la First Cisl Belluno Treviso quanto sta emergendo in merito a potenziali omissioni contributive previdenziali, e l’atteggiamento “ostile e vessatorio” che il direttore generale Stefano Brunino ha messo in campo contro il sindacato, da quando quest’ultimo si è rifiutato di transare una conciliazione tombale omnicomprensiva in merito a queste potenziali omissioni.

“Eravamo stati contattati a ottobre dello scorso anno dal Direttore per convocare la Commissione Sindacale conciliativa per la ‘sistemazione’ di presunti mancati pagamenti di quote di retribuzione per una parte dei lavoratori - spiega Massimiliano Paglini, segretario generale della First Cisl Belluno Treviso – e abbiamo scoperto, che vi erano molte ‘zone d’ombra’ a cui sono seguiti molti dubbi, che dovevano essere chiariti e fugati prima di convocare detta Commissione. Per tutta risposta abbiamo ricevuto il trasferimento del nostro Rappresentate sindacale interno, la convocazione dei lavoratori coinvolti presso la Commissione conciliativa di Unindustria (che non è firmataria del contratto nazionale del Credito) e apprendiamo da una missiva giunta ieri da Claris che è stato costituito un altro sindacato aziendale. Data la gravità dei fatti stiamo predisponendo ogni atto legale e ogni segnalazione ispettiva agli Organi competenti affinché si faccia chiarezza e, se necessario, vengano puniti i comportamenti non a norma attuati prima, durante e dopo la messa in liquidazione della controllante Veneto Banca spa".

La Claris Leasing è un gioiellino che - conclude Paglini – dovrebbe essere ceduta (a breve si dovrebbe aprire la DATA ROOM con le società che hanno presentato le ‘manifestazioni di interesse’) che rischia di pagare a caro prezzo un’ambigua gestione del personale che potrebbe minare pesantemente quel grande valore intrinseco costruito negli anni grazie al contributo e all’abnegazione dei suoi dipendenti. Vogliamo chiarezza e la messa a norma di tutte le posizioni di lavoro, per garantire un futuro sereno alle lavoratrici, ai lavoratori e alla stessa Claris Leasing”.

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