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Economia

Da Ankara a Treviso per amore e produrre innovazione sociale: ecco la storia di Handan

"Artigiani Next Generation" è un viaggio alla scoperta di com’è cambiato e di come ancora sta cambiando il lavoro artigiano e di chi è, oggi, l’artigiano, tra mestieri tradizionali, i nuovi e quelli ancora da inventare

Essere artigiani rende felici. È quanto emerge dal progetto multimediale Artigiani Next Generation in cui CNA Treviso, con il sostegno dell’Ebav, ha coinvolto 14 giovani imprenditori di diversi settori produttivi. «Nonostante fare impresa oggi sia davvero un’impresa per via della pressione dovuta al cambiamento continuo dei mercati e alle complicazioni specifiche della nostra burocrazia, chi sceglie di lavorare in proprio è più soddisfatto, gratificato e ottimista, come testimoniano i 14 giovani imprenditori intervistati dalla nostra Associazione – afferma Luca Frare, presidente di CNA territoriale di Treviso -. Affrontare le sfide e superarle con successo è caratteristico del mestiere autonomo, forma il carattere e dà motivazione. Il lavoro artigiano consente libertà e creatività, per questo incoraggiamo i giovani a guardare alle nostre imprese, a venire a farsi un’esperienza e poi a mettersi in proprio. Il futuro del lavoro è artigiano».

LA STORIA DI HANDAN

Per amore, nel 2018, da Ankara è venuta a vivere a Treviso. E qui con il marito Giuseppe, psicoterapeuta, ha avuto una bambina dallo sguardo profondo che scruta il visitatore con intensità: Vera. Handan, 35 anni, turca, una laurea in ingegneria chimica e una in business management, non si è però arresa a fare solo la moglie e la madre: mettendo in campo determinazione e fiducia si è creata il suo spazio lavorativo, pur in un paese straniero, con l’ostacolo della lingua. Oggi si definisce consulente, progettista europea e coach che fa dell’«innovazione sociale» il punto di forza dei suoi progetti e delle sue relazioni. La sua storia la racconta il progetto Artigiani Next Generation che raccoglie i racconti di giovani imprenditori e professionisti della Marca Trevigiana. Da Ankara a Treviso: ricominciare da zero.

«Dopo la laurea, in Turchia, ho lavorato per un anno come ingegnere in un’industria – racconta – ma non faceva per me: non è stimolante per me fare una cosa sola. Così sono entrata al Ministero del Lavoro e ho collaborato come formatrice per sei anni. In quegli anni ho viaggiato tanto per lavoro». Con Giuseppe si sono conosciuti in Estonia, dove entrambi si trovavano per un progetto internazionale. Quando è stata l’ora di decidere in quale Paese vivere insieme la scelta è caduta sull’Italia: difficile sarebbe stato per il marito svolgere la professione di psicoterapeuta in Turchia senza conoscere perfettamente il turco.

Per lei è stato un ricominciare da zero. «Nei primi sei mesi mi sono trovata in difficoltà e ho sofferto – ricorda -. Avevo una vita ricca di relazioni e di tanto lavoro e mi sono trovata in una condizione in cui non sapevo più fare niente. Ma non volevo andare a lavorare in fabbrica né andare a fare le pulizie o la badante come qualcuno mi suggeriva. Ho cercato di candidarmi per un PHD ma non si è concretizzato. Poi mi ha contattato un’azienda che aveva bisogno di presentare dei progetti al Governo turco, ho lavorato due mesi per loro e ho capito che quella poteva essere la mia nuova strada. Intanto avevo cominciato a lavorare anche per una scuola inglese privata come insegnante di lingua».

Nel febbraio 2019 Handan crea l’APS (Associazione di Promozione Sociale) Sides. Ed è anche tramite Sides che oggi opera. Ha continuato a formarsi e oggi vanta pure un diploma di business coach. «L’obiettivo di Sides è creare il cambiamento attraverso i valori in cui crediamo» dice. Il suo segreto è stato non arrendersi di fronte alle difficoltà e, soprattutto, convincere gli altri che, investendo su di lei, avrebbero imparato qualcosa anche loro: i suoi punti di debolezza potevano essere trasformati in punti forza e fatti percepire come tali. Questo metodo creativo Handan lo applica di prassi e lo chiama, appunto, «cambiamento» e «innovazione sociale». Così dai suoi clienti ci può andare con Vera spiegando loro che fa parte del processo. «È possibile, naturalmente, perché collaboro con persone flessibili e inclusive» precisa.

La figlia Vera, «un valore aggiunto anche per i miei clienti». «Ho scritto il primo progetto che ero incinta di Vera – ricorda -. Quando è nata abbiamo cominciato a fare tutto assieme: è entrata nei progetti pure lei. Pur avendo appena un anno e mezzo ha già viaggiato molto con me: in Turchia, in Svezia, in Romania, in Francia… Il mio lavoro diventa insomma una possibilità di inclusione anche per lei e per chi lavora con noi. Se c’è un gruppo che sostiene tutto è possibile e gestibile». Nel suo lavoro di progettista europea Handan lavora soprattutto con chi vive una condizione di diversità, come per esempio i migranti, i giovani che abbandonano la scuola, le persone portatrici di disabilità e aspira a fare qualcosa di più per e con i giovani: permettere loro di vivere esperienze di studio e lavoro nei paesi europei affinché acquisiscano gli strumenti per sentirsi cittadini del mondo e potere, come lei, costruirsi una vita di successo, ovunque.  

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