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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Colline del prosecco, ecco come guidare la trasformazione

Appello di Federico Capraro (Ascom): questo è sviluppo vero, orgoglio, valorizzazione. Occorre fare sistema tra i tre siti Unesco: Dolomiti, Colline del Prosecco, Venezia ed andare oltre la facile retorica

Siamo ai blocchi di partenza di uno sviluppo vero, reale, concreto. Partito da un paesaggio irripetibile e ora riconosciuto (le colline di Conegliano e Valdobbiadene), amplificato dalla capacità propositiva di imprese ed associazioni. “E la partenza”- afferma Federico Capraro, presidente di Ascom-Confcommercio con due sedi tra le colline del prosecco, una a Conegliano ed una a Valdobbiadene -“è duplice”. La prima perché è l’inizio di una sperimentazione che trasforma le grandi manifestazioni del Veneto in eventi sostenibili e di qualità che portano crescita e sviluppo. “In una parola futuro, prendendo proprio esempio dalla Maratona delle Dolomiti, cara allo stimato Michil Costa, che pure giorni fa ha ceduto – a mio avviso erroneamente – alle seduzioni di teorie complottiste con lobby di potere dietro alla nomina dell’Unesco per le colline, e punta ai mondiali di sci di Cortina 2021, ed alle Olimpiadi 2026”- afferma Capraro.

“La seconda perché vedrà un’ edizione “diversamente partecipata” della Prosecco Cycling perché già il 29 settembre, oltre ai 200 giornalisti, la stessa Confcommercio schiera in sella per la prima volta una propria squadra di dirigenti e soci. Innovazione assoluta nel panorama delle sponsorizzazioni e dei parternariati: un gesto (simbolico ma coerente) che segna un metodo, un approccio nuovo, un’entrata diretta che trasforma gli spettatori in protagonisti, “un gesto di passione, orgoglio di appartenenza e volontà di diventare ambasciatori di un territorio”.

Eventi questi e non più solo manifestazioni caratterizzate e cresciute nel tempo, grazie ad imprenditori illuminati che ci hanno creduto, e grazie ad una nuova consapevolezza che ha fatto capire che la nostra provincia- ed il territorio tutto- ha davanti a sé una chance unica da giocare, mettendo in rete i tre importanti siti Unesco: le Colline, le Dolomiti e Venezia (150 chilometri di risorse), per una rigenerazione sostenibile e turistica che segna il passo in un momento storico di grande fragilità per l’economia e la manifattura.”

“Ecco dunque che la fenomenologia di questo importante riconoscimento”– secondo Capraro- “sta già dando i frutti, a breve diventa anche ricchezza sociale e culturale oltre che sviluppo per la comunità intera, ecologia, grazie al rigoroso rispetto dei protocolli”. “Se – e c’è un se- tutti i soggetti sapranno capire che, in questa partita che sta per iniziare, occorre andare oltre le paure, la facile retorica, perché non esistono e non possono esistere né lobby, né complotti, né speculazioni intensive, né scenari inquinanti ed inquinati da chimica ed interessi di pochi. Ma solo un’unica convinzione: che la bellezza va salvaguardata, valorizzata, riconosciuta. Con le leggi, ma anche con impegno, progettualità e rispetto. Perché con la bellezza non solo si mangia e si cresce, ma si garantisce la trasmissione di storia e cultura .

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