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Economia

Mauro Silvestrin è il presidente di CNA Conegliano

«Fondamentale il ruolo delle associazioni imprenditoriali per indirizzare gli investimenti, favorire le riforme e il cambiamento»

Ieri, martedì 27 aprile, si è tenuto il congresso di CNA Conegliano che ha rinnovato i vertici dell’associazione artigiana del mandamento il quale, oltre al Coneglianese, comprende anche il Quartier del Piave. Il nuovo presidente è Mauro Silvestrin, 51 anni, titolare di una ditta individuale di pitture edili di Conegliano, che due anni fa era subentrato a Nataliya Garashchuk, dimissionaria. Il direttivo, di nove membri, è stato rinnovato per metà, con ingressi che hanno portato un ricambio sia generazionale che di mestieri e professioni, nel pieno rispetto della parità di genere. 

Le new entry sono Arcangelo Piai, fotografo, Silvia Sessolo, estetista titolare di Estetica Elena Dea, Raffaele Paro, titolare di Paro srl, azienda del settore tessile, Paola Romor, agente di commercio, Francesca Rosolen, interprete e traduttrice; confermati Gilberto Gobbo, titolare della sartoria Habitus, Federico Severin, professionista del settore informatico, Marina Soave, titolare dello scatolificio Ecobox, e naturalmente, Mauro Silvestrin.

Entrano nel collegio dei revisori dei conti Sergio De Martin e Alvise Dorigo, autotrasportatori, e Dino Vendrame, titolare della tintolavanderia industriale Velox. «Saranno le imprese artigiane e le piccole imprese a farci superare questa crisi – afferma il neo presidente Mauro Silvestrin -. Pertanto dobbiamo fare sentire la nostra voce al Governo e alle istituzioni locali perché valorizzino il nostro settore, troppo spesso trascurato a favore della grande industria finanziarizzata. Noi, con il nostro lavoro, creiamo valore che va al beneficio del territorio e rimane sul territorio: serve più attenzione per il lavoro artigiano. Il mio impegno andrà in questa direzione».  Il congresso, nonostante si sia dovuto celebrare on line, ha visto un’ottima partecipazione con numersoi interventi di qualità, segnale di una vivacità dei ceti produttivi che non si rassegnano al declino ma vogliono essere protagonisti del rilancio del Paese. 

FOTOGRAFIA DELL’ECONOMIA DEL TERRITORIO E PROSPETTIVE POST-COVID

L’occasione è stata propizia per fare il punto sull’economia di un’area, quella del Coneglianese-Quartier del Piave, che conta 21 Comuni e 157.188 abitanti (dati Istat 2019), il 18% della popolazione provinciale di 883.522 abitanti (sempre dati Istat 2019). Le imprese qui attive sono 16.093, su 78.814, e danno lavoro a 60.601 addetti (dati al 31.12.2020, fonte centro studi CCIAA Treviso-Belluno). Rispetto al 2019 il saldo è negativo per 173 unità e rispetto al 2010 le imprese in meno sono 405.

Il manifatturiero conta attualmente 2.019 imprese, il 14% del totale, e dà lavoro a 25.762 addetti; rispetto al 2019 ha perso 42 imprese e 423 rispetto al 2010; tra queste, nel decennio, hanno sofferto di più:  il legno (-202), la meccanica (-142), la moda (-36).

L’agricoltura conta 3.803 aziende: ne ha perse 39 rispetto al 2019 ma guadagnate 187 rispetto al 2010. I servizi alle imprese contano 3.364 imprese:  ne hanno guadagnate 43 dal 2019 e 309 dal 2010. Nel decennio i servizi alle imprese presentano al loro interno un saldo negativo nel trasporto (-134) e attività immobiliari (-26), crescita nei servizi di comunicazione (+46), finanziario-assicurativo (+213), attività professionalie etecniche (+102), servizi di supporto alle imprese (+108). Il commercio conta 3.135 imprese: ne ha perse 101 dal 2019 e 461 dal 2010. Le costruzioni contano 1.929 imprese: il settore ha perso 6 imprese dal 2019 e 408 dal 2010. I servizi alle persone contano 953  imprese: ne hanno perse 16 dal 2019 e guadagnate 101 dal 2010. 

Le imprese artigiane sono 4.225, il 26,4% per cento del totale, e danno lavoro a 11.979 addetti. I settori più importanti dell’artigianato sono, in ordine di importanza per numero di imprese: le costruzioni, il manifatturiero, i servizi alle persone, i servizi alle imprese, il commercio. Le imprese femminili sono il 21% delle imprese attive totali ovvero 3.307 e impiegano 8.667 persone. I settori in cui sono attive, per ordine di importanza, sono: agricoltura, servizi alle imprese, commercio, servizi alla persona e ristorazione. Tengono meglio rispetto la media.

Le imprese giovanili (titolari meno di 35 anni) sono 974 e danno lavoro a 1.872 addetti. I settori in cui sono attive per ordine di importanza sono: agricoltura, commercio, costruzioni e ristorazione. Le imprese straniere sono 1.798 e sono attive, per ordine di importanza, nei settori del commercio, delle costruzioni, della ristorazione e dell’agricoltura. Impiegano 3.797 lavoratori. I dati sono stati elaborati dal Comitato scientifico di CNA territoriale di Treviso, nella figura del suo presidente Giuliano Rosolen, su dati forniti dal centro studi della  Camera di Commercio Treviso-Belluno, di  Veneto Lavoro e della Banca d’Italia.

I numeri confermano che il nostro territorio sta andando verso una terziarizzazione sempre più spinta della sua economia con una perdita di imprese nei settori più tradizionali, come la manifattura, le costruzioni, ma anche il commercio, e un aumento nei “nuovi” settori come la comunicazione, i servizi finanziari e assicurativi, il digitale, ma anche i servizi alle persona. La pandemia ha accelerato un cambiamento già in atto. Interessante la crescita, in dieci anni, del settore primario, l’agricoltura, certamente trainato anche dal boom del Prosecco.

«La crisi del Covid ha colpito in modo asimmetrico i diversi settori economici – ha spiegato Giuliano Rosolen, presidente del Comitato scientifico -, mettendo a terrà il turismo, colpendo pesantemente la ristorazione e il commercio, ma anche la manifattura, in particolare la moda. La via d’uscita per la loro ripresa è risolvere l’emergenza sanitaria attraverso le campagne di vaccinazioni di massa e comportamenti responsabili da parte di tutti. La ripresa sarà graduale ma il trend sarà positivo. Gli investimenti espansivi del Piano di Ripresa e Resilienza accelereranno la ripartenza e la crescita. Le prospettive sono comunque legate  ai progressi della campagna vaccinale».

COSA SERVE FARE: IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI

«Il ruolo delle associazioni imprenditoriali è e sarà ancor più fondamentale nei prossimi anni per aiutare le nostre imprese a cambiare pelle per rimanere competitive nei nuovi mercati e rispetto al mutamento della domanda – afferma Sisto Bravo, direttore di CNA territoriale di Treviso -. Grazie al Next Generation UE nel Coneglianese e nel Quartier del Piave potrebbero arrivare potenzialmente 600 milioni di euro, da spendere in pochissimo tempo, per far fare un salto di qualità al nostro territorio in termini di competitività e attrattività. Le direttrici in cui indirizzare gli investimenti sono la digitalizzazione delle attività produttive e della PA, la riconversione ecologica delle produzioni e dei consumi, la messa in sicurezza del territorio sotto il profilo idrogeologico, la formazione e valorizzazione del capitale umano e l’inclusione sociale».

CNA, nel corso della sua stagione congressuale che si concluderà il 10 e l’11 dicembre con l’assemblea elettiva nazionale, elaborerà percorsi e proposte con cui solleciterà gli attori istituzionali e gli altri attori sociali a fare altrettanto per un più ampio confronto sui fini e sulle modalità della transizione in atto.

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