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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Crisi d'impresa e insolvenza: Confartigianato Castelfranco incontra le aziende

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Si è svolta mercoledì 15 maggio, presso la sede della Confartigianato di Castelfranco Veneto la conferenza stampa convocata per spiegare le motivazione che hanno portato l'associazione di categoria ad organizzare una serata, giovedì 16 maggio dalle 17 alle 20, dedicata alla “Prevenzione della crisi d’impresa e dell'insolvenza. Analisi delle disposizioni modificative del Codice Civile e nuovi obblighi per gli assetti organizzativi delle società”. Un tema alquanto attuale che sarà spiegato dall'avvocato Roberto Fattori e dal dr. Gabriele Toniolo che si addentreranno nell'ambito di applicazione delle nuova normativa e quali nuovi obblighi per le imprese. Un primo incontro su prenotazione che ha già fatto il tutto esaurito e la Confartigianato ne ha già previsto un secondo, per consentire a tutti di partecipare, che si terrà giovedì 13 giugno sempre in sede dell'associazione stessa. “Forse è la prima volta che mi sentite dire che siamo stanchi – apre così il Presidente della Confartigianato di Castelfranco Veneto Oscar Bernardi – non è usuale per noi usare queste parole perché generalmente cerchiamo sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno. Comprenderete però che la suddetta legge che va a modificare la vecchia legge sul fallimento va ancora una volta ad appesantire le nostre imprese. Sono modifiche che toccano imprese già in difficoltà e piuttosto che supportarle aggiunge un altro tassello burocratico. Sono costretto a constatare che le manovre vanno sempre più contro gli imprenditori e le imprese. Possiamo comprendere che si cerchi la perfezione burocratica che nella ratio della norma avrà di certo obiettivi di trasparenza e di garanzia, ma dobbiamo riportare come primo obiettivo il fatto che l'impresa deve lavorare, deve vivere e se si trova in difficoltà va aiutata con correttivi con sostegno. Basta a complicazioni di nuove figure in azienda che se tutto va bene snaturano il nostro modo di lavorare, abbiamo bisogno di meno burocrazia e di più impegno a comprendere le dinamiche di oggi. E perché no, chiediamo che comprendano la specificità nostra anche questa della Castellana dove non amiamo lamentarci ma tirarsi su le maniche e lavorare giorno e notte se servisse. Così siamo abituati qua e chiediamo di essere ascoltati, di essere studiati, insomma chiediamo di essere presi in considerazione. Non possiamo continuamente adeguarci noi, deve essere una crescita congiunta ecco perchè dico trasformiamola in opportunità, confrontiamoci questo è il nostro stile. Va detto che stiamo leggendo nella stampa qualche impegno politico ad effettuare delle modifiche, bene diciamo, noi siamo qui aperti al dialogo”.

“Si tratta delle novità introdotte dal decreto legislativo n.14 del 12 gennaio 2019,-a parlare il Dino Bonetto, segretario Confartigianato Castelfranco- un nuovo testo di legge sulla crisi d'impresa ovvero sull'ex legge fallimentare. Diverse sono le modifiche tra queste l'abbassamento dei limiti rispetto all'obbligo di nomina dell'organo di controllo o del revisore che diventa obbligatoria per le aziende che hanno solo uno dei seguenti tre requisiti: superano per due anni consecutivi 2 milioni di euro di ricavi, 2 milioni di euro di attivo, 10 dipendenti. Per fare un confronto prima quest'obbligo riguardava le aziende con più di 50 dipendenti, 4,4 milioni di attivo e 8 milioni di fatturato. La differenza qui sta nella natura delle aziende perché con 10 dipendenti stiamo parlando di imprese, le classiche nostre imprese, anche castellane, dove in genere 10 dipendenti si occupano della produzione e 1, e non sempre è così, viene interamente dedicato alla parte amministrativa, finanziaria e dei servizi in generale che supportano la produzione. Un'azienda che ha, invece, più di 50 dipendenti in genere ha una struttura amministrativa ben definita e dedicata. L'introduzione di una figura in qualità di revisore si troverà a svolgere la stessa mansione tanto nelle aziende più piccole (10 dipendenti) quanto in quelle più grandi (50 dipendenti). Capiamo, quindi, come le prime saranno costrette a cambiare nell'organizzazione senza poi che questo cambiamento porti un reale beneficio in termini di qualità e organizzazione. Questa figura dovrà svolgere una mera funzione di controllo, una sorta di 'forza dell’ordine' in azienda. Dal nostro punto di vista questa misura non va nel senso della ratio della norma che pare essere quella di prevenire la crisi, “procedura di allerta e di ricomposizione della crisi” si trova scritto nella modifica di legge.

A questo punto, cercando di trasformare questi cambiamenti in opportunità, stiamo lavorando all'informazione delle aziende, nostre associate, al fine di creare un presidio operativo proprio qui in associazione, dove oltre al personale che verrà adeguatamente formato, coinvolgeremo i nostri partner, che parteciperanno in qualità di relatori nei due incontri, ovvero la Capp&Etr e il Consorzio Veneto Garanzie. L'obiettivo è riuscire ad accompagnare le imprese in ogni loro fase con una consulenza che sia in grado di supportarle prima del nascere di qualsiasi difficoltà sia essa operativa o finanziaria quindi legata alla liquidità. Essere al loro fianco in ogni grande scelta con staff professionale può essere il vero aiuto per gli imprenditori che non possono essere ‘tuttologi'".

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