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Confartigianato Marca Trevigiana rifonda il suo rapporto con la scuola

Un convegno sulla Formazione professionale in Provincia di Treviso mette a confronto il sistema imprenditoriale e il mondo della scuola, guardando alla formazione degli allievi ma anche dei titolari d’impresa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Sabato 18 maggio nell’Aula Magna del Centro di Formazione Professionale a Lancenigo, Confartigianato Marca Trevigiana presenta un rapporto di ricerca sulla formazione professionale in Provincia.

Una fotografia puntuale dell’offerta formativa del nostro territorio, comparata alla domanda di qualifiche attuale e potenziale.

Interverranno Mario Pozza,  presidente Confartigianato Marca Trevigiana, Eugenio Mazzocato assessore alla formazione Provincia di Treviso, Michele Noal, assessore attività produttive Provincia di Treviso, Alberto Visentin Direttore CFP Lepido Rocco,  Massimo Camerin Presidente provinciale categoria metalmeccanica, Sergio Rosato , direttore Veneto Lavoro. Le conclusioni saranno affidate a Elena Donazzan, Assessore alla formazione Regione Veneto. Modererà i lavori Maria Pia Zorzi, Rai Veneto.

A Treviso 38 ragazzi su 100 frequentano una scuola ad indirizzo tecnico o professionale contemporaneamente uno degli asset di sviluppo dell’area trevigiana continua ad essere l’artigianato.

Il settore deve quindi individuare percorsi formativi per consolidare e rinnovare conoscenze e competenze dei suoi addetti. Sono nuove abilità quelle che vengono richieste dalle imprese artigiane, capacità di connessione tra l’artigianato tradizionale e nuove vocazioni del manifatturiero e dell’edilizia, che si affermano ancora come pilastri dell’economia di Marca, ma anche dei servizi, in particolare per dare slancio al potenziale turistico.

Dal rapporto si evince che su 1569 iscrizioni a corsi professionali nell’anno 2012/2013,i ragazzi (983) si iscrivono prevalentemente a corsi nel settore della meccanica, impiantistica e costruzioni, mentre le ragazze (586) optano per percorsi collegati ai servizi alla persona, al commercio o al turismo.

L’azione di Confartigianato Marca Trevigiana punta ad attivare un confronto più serrato e vicino tra impresa e scuola, capace di intervenire anche sul piano culturale, per qualificare la formazione professionale anche verso i ragazzi e le loro famiglie.

Intervenire nella definizione degli indirizzi scolastici e favorire una relazione diretta tra dirigenti, docenti e realtà produttive, queste sono le richieste del mondo artigiano, che saranno presentate e discusse sabato mattina. Un percorso che non guarda solo alla riqualificazione dei corsi per allievi ma mira a stimolare attività di formazione permanente rivolta anche ai titolari, accompagnandoli nella ricerca di nuove strategie e nell’evoluzione della professione.

Realizzato con la collaborazione di Provincia di Treviso e Camera di Commercio, l’incontro ha l’obiettivo di aprire un dialogo con le scuole, siano esse centri di formazione professionale o istituti professionali o tecnici di Stato, con la Provincia di Treviso, per la sua originalità organizzativa in fatto di formazione professionale, e con la Regione Veneto, impegnata a varare iniziative per tenere la formazione al passo con il mondo produttivo.

Segnali positivi si intravedono: le iscrizioni ad una scuola-istituto professionale sono in aumento, da 1.034 di tre anni fa alle 1.569 attuali. Per questo Confartigianato intende rafforzare il dialogo, spingendo  per un sistema di alternanza scuola-lavoro a regime. Il 77% degli iscritti a percorsi di formazione consegue la qualifica professionale, con un tasso di dispersione scolastica che si attesta quindi al 13%. Gli studenti stranieri rappresentano il 34% degli iscritti a percorsi professionali e 1/3 di questi è rappresentato da ragazze.

I dati attestano quindi il ruolo chiave di cui sono investite queste strutture nell’articolato e complesso  processo di integrazione sociale.

I corsi di qualifica professionale attivi sono 55 suddivisi in 20 tipologie, alcune particolarmente attuali come quelle alimentari, altre con un’offerta che supera la domanda come ad esempio parrucchieri ed estetiste. Per colmare il gap tra domanda delle imprese e offerta formativa occorre prevedere nuove qualifiche nel settore dell’abbigliamento, del legno –arredo, nella bioedilizia e nell’impiantistica in chiave di risparmio energetico.

L’incontro è parte del ciclo Assemblea Diffusa 2013 – Costruiamo la crescita - con cui l’associazione si è proposta di attivare una nuova stagione di collaborazione tra imprese e tra queste e le istituzioni del territorio, in un’ottica di costruzione dello sviluppo. Sei incontri distribuiti nell’intera provincia di Treviso che si concluderanno il 7 giugno con un appuntamento dedicato all’aggregazione tra i comuni.

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