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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Convegno al Bhr: fuori dalla crisi grazie alla certificazione delle competenze manageriali

Per la prima volta tornano ad aumentare le assunzioni di dirigenti in azienda. E Federmanager punta al rilascio di competenze certificate per aumentarne la professionalità

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Dal mondo manageriale arrivano i primi, timidi segnali di una ripresa in atto. Anche se la strada resta lunga e le carenze del sistema industriale, caratterizzato da un’eccessiva frammentazione e sottodimensione del tessuto produttivo, come accade soprattutto nel Nordest, frenano ancora la competitività sui mercati internazionali. Nonostante il tema del convegno organizzato da Federmanager Treviso e Belluno, associazione che raggruppa 1200 dirigenti in attività ed in pensione delle due province, e tenuto stamattina al BHR Hotel di Quinto fosse “Governare la Direxit, la gestione della transizione dei dirigenti industriali”, quindi con licenziamenti e rescissioni contrattuali in primo piano, si è respirato ottimismo e consapevolezza nelle capacità del sistema Italia di riemergere, grazie in particolare all’apporto di una nuova managerialità, altamente professionale e orientata all’innovazione.

“I segnali che stiamo pian piano uscendo dagli anni bui della crisi – ha detto il presidente di Federmanager Treviso e Belluno, Marzio Boscariol – ci sono tutti. Dal 2016, infatti, si è invertito il trend negativo, che per i manager vedeva più licenziamenti e rescissioni consensuali che nuovi inserimenti. Nelle nostre due province di Treviso e Belluno, intanto, negli ultimi tre anni le rescissioni sono decisamente calate, nel 2016 del 18% rispetto all’anno precedente e del 28% rispetto al 2013, l’anno nero con 63 risoluzioni contrattuali. Inoltre, sempre nel 2016, le imprese hanno aumentato del + 1% gli inserimenti di manager in azienda. Certo la strada è ancora lunga, ma stiamo mettendo le basi per un nuovo rinascimento industriale, in cui elementi fondanti saranno sempre più l’aggiornamento e la certificazione delle competenze”. “La strada verso la crescita e di cambiamento va percorsa lavorando su quelli che sono i punti deboli del nostro sistema industriale – ha confermato il direttore nazionale Federmanager Mario Cardoni – che sono proprio quello formativo oltre che l’eccessiva frammentazione del tessuto produttivo. Serve un modello industriale più numeroso ed aggregato, raddoppiando il numero delle medie imprese, che oggi si attesta fra le 2.500 e le 3.000. Per quello che riguarda la formazione manageriale, Federmanager ha avviato tre anni fa un progetto che prevede la realizzazione di mini-master al termine dei quali le competenze acquisite vengono certificate da un ente terzo e quindi spendibili sul mercato del lavoro. Nel biennio 2017-2018 abbiamo avviato gratuitamente 300 manager alla certificazione. È un progetto di lungo periodo in un mercato sempre più dinamico.

Altri progetti molto interessanti riguardano la ricollocazione dei dirigenti, in accordo con Federmeccanica e Confindustria”. Il tema delle risoluzioni resta comunque ancora attuale, come ha spiegato Stefano Minucci, giuslavorista e consulente legale Federmanager, perché oggi anche per i manager “il posto fisso non esiste più”. Minucci ha raccontata ad una platea numerosa e attenta quali sono gli aspetti pratici e negoziali per affrontare al meglio la cessazione del rapporto di lavoro. “Cessazione – ha detto – che è sempre una fase molto delicata, perché tocca aspetti emotivi, giuridici e strategici”. Roberta Bullo, direttore Generale “Uomo e Impresa”, ha infine trattato il tema delle opportunità che si possono trovare anche nel cambiamento: “Per un reinserimento è fondamentale capire dove sta andando il mercato, ricordandosi che le competenze trasversali dei manager sono e saranno sempre fra le più richieste”.

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