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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Coronavirus e Casartigiani: sono già 400 le richieste di cassa integrazione

Il 70% degli associati con dipendenti ha chiesto di accedere agli ammortizzatori sociali. Il direttore D’Aliberti: «Gli artigiani sono fiaccati. Servono misure strutturali per ripartire»

Il 70% delle aziende con dipendenti della provincia di Treviso iscritte a Casartigiani ha chiesto la Cassa integrazione o il Fondo di Solidarietà Bilaterale. Significa che sono 400 gli artigiani ad aver chiesto aiuto per riuscire a pagare i lavoratori.«Sono numeri che danno la dimensione di quanto grave sia la situazione nelle piccole imprese. In queste settimane siamo stati subissati di telefonate, mail, richieste», dice il direttore di Casartigiani Treviso Salvatore D’Aliberti. «Gli artigiani sono fiaccati, e per alcuni non basteranno settimane di cassa integrazione per risollevarsi. Servono misure strutturali per ripartire, nella speranza che il virus venga vinto presto e presto possano ricominciare a lavorare». 

Ad Ebav, l’Ente bilaterale dell’artigianato veneto, sono già arrivate 10mila richieste di accesso al Fondo di Solidarietà Bilaterale per circa 40mila lavoratori.«Il timore è che se non si riprenderà presto la produzione, scaduti i 60 giorni di divieto, registreremo un gran numero di licenziamenti», aggiunge Piergiovanni Maschietto, presidente provinciale di Casartigiani. 

Gli autonomi poi hanno dovuto scontrarsi con il crash del sito dell’Inps, e pochissimi tra gli associati sono riusciti a presentare la domanda del bonus. «Era ampiamente prevedibile visto che la graduatoria viene formata in base alla cronologia delle richieste. Si sarebbe dovuto scegliere un metodo diverso, o adeguare sito e server ad un così grande afflusso di accesi», conclude Salvatore D’Aliberti. 

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