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Economia

Il Covid spinge la digitalizzazione nelle Pmi della Marca

Secondo Assindustria Venetocentro l’83,7% delle imprese ha investito nella transizione digitale, mentre per il 70,4% si è reso necessario riqualificare il personale o reclutare nuovi profili digitali (7%)

Il digitale è stato un pilastro di resilienza per molte imprese nell’emergenza Covid-19, spingendole verso quelle tecnologie (e-Commerce, Cloud, lavoro da remoto) per continuare l’operatività aziendale e sostenere i fatturati in forte contrazione. Ed è un motore chiave per uscire rafforzati dalla crisi. L’83,7% delle imprese di Padova e Treviso ha fatto investimenti nella trasformazione digitale, avviata già prima del Covid, soprattutto in strumenti di gestione digitalizzata dei dati (77,6%), sicurezza informatica (57,6), internet ad alta velocità e Cloud (49,9%). Questa evoluzione ha comportato per il 70,4% la formazione e riqualificazione del personale verso le nuove competenze digitali, e per il 7% il reclutamento di nuovi profili con skill digitali: specialisti di media digitali, di sicurezza ICT, data scientist. I lavoratori con competenze digitali sono più giovani, ma lo scarto tra “generazioni professionali” è in progressiva riduzione.

Tra i profili con competenze digitali vi è una maggiore concentrazione femminile, che raggiunge il 24%, rispetto al 17% tra i profili tradizionali. Un dato inedito. Il livello di scolarità si conferma un importante vantaggio competitivo: la quota di laureati tra i “lavoratori 4.0” sfiora il 50%, si ferma al 30% tra quelli privi di skill digitali. Nel complesso i lavoratori con competenze digitali guadagnano in media il 2% più dei colleghi. Ma nella fascia con meno di 35 anni, dove è trascurabile l’effetto anzianità, il differenziale medio è del +7% con punte anche del 12-14%. Quindi un giovane under 35 con cultura 4.0 ha stipendio migliore di un coetaneo analogico.

Questi i principali risultati emersi da due indagini realizzate da Assindustria Venetocentro, una in collaborazione con Fondazione Nord Est (Trasformazione digitale e capitale umano, campione 550 imprese), l’altra con un network di 12 territoriali del Nord aderenti a Confindustria, illustrati oggi a Padova durante la presentazione degli eventi a cura di Assindustria nell’ambito di DIGITALmeet, il più diffuso Festival digitale italiano in programma dal 19 al 23 ottobre.

«La pandemia ha spinto le aziende a ripensare il loro modello di business e la digitalizzazione si conferma una leva di cambiamento e opportunità - dichiara Leopoldo Destro, Presidente di Assindustria Venetocentro -. Accelerare la transizione digitale delle PMI, non solo dal lato tecnologico ma culturale, significa contribuire alla loro produttività e sviluppo dimensionale e alla crescita dell’intero sistema Paese. Le persone e le loro competenze, prima ancora della tecnologia, sono la leva di ogni vera innovazione. È, dunque, necessario investire in modo massiccio nello sviluppo delle conoscenze digitali, a partire dal sistema educativo fino alle nostre imprese e alla PA, agendo sia dal lato dell’offerta sia dello stimolo alla domanda di competenze. Oltre che delle infrastrutture a banda ultralarga dove ancora mancano. Un’accelerazione potrà venire dalle riforme e risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. È la cornice all’interno della quale dovremo incanalare gli sforzi, per fare in modo che la trasformazione digitale si rafforzi e consenta di tramutare la ripresa in crescita».

«La nostra Associazione - aggiunge Destro - è concentrata nel supportare la trasformazione digitale delle imprese, a partire dalle piccole, attraverso un’attività di “assessment 4.0” per misurare il livello di maturità digitale e migliorarlo, di formazione e consulenza, anche sulle agevolazioni per investimenti, connessione ai migliori “living lab” come esempi da emulare, collaborazione con università, centri di ricerca e la rete territoriale dell’innovazione. Un impegno che oggi si arricchisce della partnership con DIGITALmeet per diffondere la cultura digitale attraverso la vetrina che il Festival può offrire. Con un programma di eventi e laboratori sulle applicazioni di Industria 4.0, il contributo professionale delle donne nelle materie Stem, la proposta dei servizi innovativi per una nuova idea di futuro».  

«È molto importante per DIGITALmeet avere il sostegno convinto di Assindustria Venetocentro, la seconda territoriale di Confindustria, che si aggiunge alle tante associazioni che partecipano a DIGITALmeet 2021 - dichiara Gianni Potti, Presidente Fondazione Comunica e Founder DIGITALmeet -. È una spinta bottom up che ci dà entusiasmo e si aggiunge all’apporto dei tanti volontari di DIGITALmeet a partire dal Comitato Scientifico, proseguendo con gli ambassador regionali, i Digital Evangelist, gli speaker. Una spinta in più verso un Paese digitale, con competenze minime diffuse tra cittadini e imprenditori. Questa è la splendida rete creata in questi nove anni da DIGITALmeet, per diventare il più grande e diffuso festival digitale italiano. Grazie quindi ad Assindustria Venetocentro e all’amico Presidente Leopoldo Destro che dà il suo personale supporto alla sfida della digitalizzazione».

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