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Economia Pieve di Soligo

Crisi: 53 aziende del comparto del legno chiuse in quattro anni

Il settore del legno e dell'arredamento è tra i più colpiti nella Marca trevigiana. Tra il 2008 e il 2011 hanno chiuso 53 aziende. Se ne parlerà in un convegno a Pieve di Soligo, il 26 ottobre 2012

Aumentano le ore di cassa integrazione autorizzate, diminuiscono i posti di lavoro. La crisi non molla l’industria manifatturiera trevigiana.

Il settore più sofferente, denuncia Filca Cisl, è quello del legno e dell’arredamento, che tra luglio 2011 e giugno 2012 ha visto volatilizzarsi il posto per 1.640 persone.

E non devono illudere i dati sulla cassa integrazione straordinaria, in diminuzione del 40,9 per cento tra gennaio e agosto 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011. Infatti, spiega il segretario generale della Filca Cisl di Treviso, Francesco Orrù, “le aziende chiudono e dalla cassa integrazione straordinaria si passa alla mobilità”.

Secondo i dati di Cisl Treviso, tra il 2008 e il 2011, sono state ben 53 le aziende del legno e dell’arredamento che hanno chiuso i battenti nel distretto del Quartier del Piave, simbolo del miracolo economico della Provincia di Treviso e del Nordest italiano.

A queste si aggiungono le chiusure e i fallimenti registrati nel corso degli ultimi undici mesi: fino a luglio, sono state una decina le domande di Cassa integrazione straordinaria presentate dalle aziende dell’area, con 571 lavoratori coinvolti.

“Di queste aziende – spiega Orrù – due erano già chiuse, con conseguente licenziamento di 37 lavoratori, ma siamo a conoscenza anche di altre decine di piccole imprese, con due o tre dipendenti, che hanno chiuso i battenti nel corso del 2012”.

La crisi del comparto del legno sarà al centro di un convegno, organizzato a Pieve di Soligo il 26 ottobre prossimo da Filca Cisl, Franco Lorenzon (Cisl Treviso), Leonardo Muraro (presidente della Provincia di Treviso, Fabio Sforza (sindaco di Pieve di Soligo), Maria Cristina Piovesana (Unindustria Treviso) e Mario Pozza (Confartigianato Marca Trevigiana).

“Il settore del legno – afferma Franco Lorenzon - è il paradigma di questa crisi, e per la prima volta è stato investito in modo brutale da un processo di trasformazione strutturale. Per rimanere a galla ed essere competitive in un mercato sempre più globale, le aziende devono affrontare una variazione di scala, attrezzarsi per misurarsi con un orizzonte più ampio e investire sull’innovazione. Non basta ‘far passare la nottata’ per uscire dalla crisi – conclude Lorenzon – tutti devono assumersi un pezzo di responsabilità e impegnarsi per un obiettivo comune, quello di ridisegnare i contorni del nostro sistema produttivo”.
 

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