Confartigianato: le tendenze del credito alle imprese artigiane a settembre 2015
Crescono le richieste di prestiti, scendono i tassi d'interesse, ma il piccolo artigianato continua a soffrire, in particolare nella Marca Trevigiana. I dati sul credito nel 2015 lasciano intravedere qualche lieve spiraglio di ripresa
TREVISO Crescono le richieste di prestiti, scendono i tassi d’interesse ma il piccolo artigianato continua a soffrire, in particolare nella Marca Trevigiana. I dati sul credito nel 2015 lasciano intravedere qualche lieve spiraglio di ripresa, ma non per le aziende sotto i 20 dipendenti. Un trend negativo che prosegue da tre anni, con il Veneto che registra uno dei dati più negativi su scala nazionale. A novembre 2015 si registra un ritorno alla crescita dei prestiti al totale delle imprese (+0,3% rispetto a novembre 2014), ma persiste il calo dei prestiti alle imprese con meno di 20 addetti (-1,4%) e quelli alle famiglie produttrici (-0,8%); per tutte le tipologie di impresa si registra un miglioramento rispetto al mese precedente. In Veneto in particolare il calo si attesta al -5.8%, una delle contrazioni più rilevanti a livello italiano. Nella nostra provincia il peso del credito all’artigianato sull’ammontare dei prestiti erogati al totale delle imprese ha un segno negativo, pari a -6.4 rispetto al 2014, posizionando la Marca al 91° posto della classifica nazionale.
Il trend dei prestiti all'artigianato a settembre 2015 – Sulla base dei dati resi disponibili da Artigiancassa si osserva a settembre 2015 uno stock di prestiti all’artigianato pari a 45,6 miliardi di euro con il persistere di un calo che su base annua è del 4,7%, flessione più accentuata rispetto alle piccole imprese fino a 20 addetti. La flessione prosegue da oltre tre anni, a novembre 2015 registra una sostanziale stabilità rispetto al -4,6% di giugno 2015, ma risulta in peggioramento rispetto al -4,0% di un anno prima. A settembre 2015 l’artigianato assorbe il 5,1% del totale dei prestiti alle imprese, ma rappresenta il 10,9% della diminuzione assoluta registrata dal totale dei prestiti nell’ultimo anno. Nell’arco degli ultimi quattro anni i prestiti all’artigianato sono diminuiti complessivamente del 20,0% (-11,4 miliardi in meno), pressoché il doppio del calo registrato dal totale imprese (-11,5%).
L’andamento dei tassi di interesse e dei prestiti alle imprese - A dicembre 2015 il tasso di interesse sui prestiti per nuove operazioni alle società non finanziarie scende all’1,74% ed è di 83 punti base più basso rispetto al valore di un anno prima e, dal confronto internazionale, risulta che il tasso di interesse pagato dalle imprese italiane è di 8 punti base più basso di quello dell’Eurozona, chiudendo il gap Italia-Uem dopo oltre quattro anni. Si osserva una riduzione (-61 p.b.) anche per il tasso sui prestiti fino a 250.000 euro; questa tipologia di prestito, strutturalmente più costosa, a dicembre 2015 presenta un spread con il totale dei prestiti di 140 punti base.
Le sofferenze bancarie - A giugno 2015 i crediti deteriorati ammontano a 348,9 miliardi, pari al 22,8% del credito totale, di cui le sofferenze sono 204,6 miliardi (13,4% dei crediti) ed il tasso di copertura delle sofferenze ( ammontare delle rettifiche di valore in rapporto alla corrispondente esposizione lorda) è del 58,7%. In un anno la crescita di tale quota in Italia è stata di 2,9 punti percentuali, superiore all'aumento di 0,7 punti in Germania mentre in Francia e Spagna la quota di NPL è scesa di 1 punto. Al terzo trimestre 2015 il 70,3% delle sofferenze nette - al lordo di svalutazioni e al netto di passaggi a perdita eventualmente effettuati - si concentra sopra i 500.000 euro, e si riferisce al 4,7% degli affidati, con un valore medio di 2,2 milioni di euro maggiormente riconducibile al taglio del finanziamento di medie e grandi imprese. Nell’ultimo anno la crescita delle sofferenze è pressoché interamente (91,8%) concentrata negli importi superiori a 500.000 euro. Anche il tasso di decadimento dei finanziamenti per cassa al (credito dei soggetti entrati in sofferenza nel trimestre sul totale del credito non in sofferenza) tende a crescere all’aumentare della dimensione del finanziamento bancario. Al terzo trimestre 2015 l’incidenza delle sofferenze sul totale dei prestiti è pari al 16,8%, per il, Veneto la percentuale è un po’ più ridotta, pari al 15.9, con una maggiore incidenza nelle Costruzioni (27,6%), seguite dal Manifatturiero (16,4%) e dai Servizi ad altri (13,9%). Nel 2014 l’incidenza delle sofferenze sui prestiti alle imprese artigiane è pari al 18,8%, valore che scende al 13,8% per le imprese garantite dai Confidi aderenti a Fedart Fidi e tale gap è passato dal valore di 1 punto percentuale del 2008 ai 5 punti del 2014. Treviso le sofferenze sugli impieghi delle imprese rappresentano il 15.9%.
Tassi attivi effettivi sui finanziamenti alle imprese per territorio - A settembre 2015 il tasso attivo effettivo sui finanziamenti per cassa a imprese non finanziarie riferiti ad operazioni in essere e a rischi autoliquidanti e a revoca è pari a 5,26%, in calo di 91 punti base in un anno. Nella nostra regione il tasso è inferiore alla media nazionale: 4.87%, scende ancora a Treviso posizionandosi al 4.51%. Il credito per una impresa calabrese costa 407 punti base in più rispetto ad una impresa del Trentino-Alto Adige. Il gap del costo del credito tra imprese del Mezzogiorno e quelle del Centro-Nord è pari a 215 punti base.