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Economia

L’export trevigiano cresce del +4,4% rispetto all’anno precedente

Il commercio estero nell'anno 2013: i risultati di Camera di Commercio divisi per ogni settore soprattutto per la provincia di Treviso

TREVISO - Il consuntivo delle esportazioni italiane dell’anno 2013 evidenzia una sostanziale stazionarietà rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,1%), ma un discreto recupero rispetto al biennio precedente (+3,7%) e soprattutto rispetto al periodo pre-crisi (+5,6%). La variazione su base annua dell’Italia è il risultato tuttavia di dinamiche territoriali divergenti: cresce il Nord-Est (+2,4%), è in leggero aumento il Nord-Ovest (+0,6%), sono in debole calo le vendite all’estero dell’Italia centrale (-0,7%) e in forte contrazione invece quelle delle regioni meridionali (-4,1%) e insulari (-15%).

Tra le regioni che forniscono un contributo positivo si segnalano Piemonte (+3,8%), Veneto (+2,8%), Emilia-Romagna (+2,6%) e Marche (+12,3%). Il Veneto, oltre ad evidenziale un discreto risultato rispetto all’anno 2012,  si distingue anche per un buon recupero sia dal confronto con il 2011 (+4,5%) che con il 2008 (+5,2%).

Dall’analisi delle performance esportative delle province venete, Treviso risulta la seconda provincia per migliore variazione rispetto al 2012 (+4,4%; in valori assoluti si passa da 10.052 a quasi 10.493 milioni di euro) preceduta solo dalla provincia di Vicenza (+4,6%). Il territorio trevigiano risulta invece più penalizzato dal confronto sul medio e lungo periodo (-2,0% rispetto al 2011 e -2,9% rispetto al 2008).

L’export dei prodotti manifatturieri trevigiani (costituito per quasi il 63% da vendite nei Paesi intra-Ue28 e per il rimanente 37% da vendite nei Paesi extra-Ue28) ha beneficiato, rispetto all’anno precedente, di un aumento delle vendite sia nei confronti dei Paesi dell’Unione Europea (+2,2%) che extra-Ue28 (+8,1%). Per i Paesi intra-Ue28 sono però negativi i confronti con il biennio precedente e con il 2008 (rispettivamente -2,9% e -11,9%), mentre per quelli extra-Ue28 si registra un’importante crescita soprattutto dal periodo pre-crisi (+16,1%).

Germania e Francia permangono i due principali Paesi di destinazione dei prodotti manifatturieri trevigiani (rappresentano rispettivamente il 15,2% e l’11,3% dell’export complessivo nel 2013); tuttavia, se le esportazioni nei confronti della Germania hanno registrato un aumento rispetto ai volumi del 2012 e recuperato pienamente rispetto a quelli del 2008 (rispettivamente +2,3 e +0,8%), verso la Francia si registra invece una contrazione su tutti i periodi considerati. Anche le vendite nei confronti di Regno Unito e Romania (Paesi che assorbono ciascuno oltre il 5% dell’export trevigiano) risultano in aumento rispetto al 2012 (rispettivamente del +7,5% e del +5,5%). Tuttavia verso il Regno Unito manca il recupero sul lungo periodo (-5,7% rispetto al 2008) mentre verso la Romania risultano in diminuzione i volumi rispetto al biennio precedente (-4,0%).

Tra i Paesi extra-Ue28 si conferma il forte aumento delle vendite verso gli Stati Uniti (principale Paese extra-Ue28 di destinazione del manifatturiero trevigiano con il 5% dell’export complessivo) dove la crescita è a due cifre sia su base annuale che biennale (rispettivamente +10% e +32,2%) nonché rispetto ai volumi 2008 (+35,9%). Nei confronti della Russia sono positivi i confronti annuali e biennali (+5,8% e +6,0%), ma manca il recupero pre-crisi (-12,3%) mentre verso la Svizzera si verifica la dinamica opposta che evidenzia un risultato positivo solo sul lungo periodo (+26,5%). Nei confronti della Cina, quarto Paese extra-Ue28 per volumi export, a parte l’ anomalia riscontrata rispetto al 2011 (-59,5%) si registra un  aumento delle vendite rispetto al 2012 (+14,8%), ma soprattutto rispetto al 2008 (+56,5%).

Anche con riferimento alle importazioni Treviso si colloca al secondo posto tra le province venete (preceduta sempre da Vicenza) per migliore variazione annuale: +0,3% rispetto al 2012 (contro il -0,8% del Veneto e il -5,5% dell’Italia); ancora con segno negativo invece il confronto con i volumi import del biennio precedente (-11,3%) e con il periodo pre-crisi (-1,2%). I saldi commerciali, generati dal complesso dei flussi importativi ed esportativi, evidenziano per l’Italia e il Veneto valori positivi su tutti i periodi considerati (2012, 2011 e 2008) mentre per la provincia di Treviso manca il segno positivo sul lungo periodo.

L’analisi per settori

L’industria dei macchinari chiude il 2013 con esportazioni in crescita del +9% rispetto al 2012 (da 1.660 a 1.809 milioni di euro). Le esportazioni del settore sono di poco al di sotto dei livelli 2008 (-3,6%), ma resta ancora traccia del forte calo rispetto al 2011 (-18%), a causa del picco di vendite di macchinari verso la Cina avvenuto tra il 2010 e il 2011, già commentato in precedenti occasioni. La crescita annuale del 9% si conferma anche per gli aggregati dei Paesi intra ed extra-Ue28: tuttavia, se nei confronti dei primi siamo ben lontani dai volumi 2008 (-21,8%) verso i Paesi extra-Ue28 il “sorpasso” è a due cifre (+16,9%). All’interno delle due Aree permangono dinamiche molto diverse tra Paese e Paese: all’interno dell’Unione Europea si evidenzia una contrazione delle vendite verso la Francia su tutti i periodi (-12,2% rispetto al 2012, -13,4% rispetto al 2011 e -23,2% sul 2008) e un incremento verso la Germania (+23,5% su base annuale e +25,9% sul biennio).

L’export verso gli Stati Uniti, principale Paese extra-Ue28 di destinazione dei macchinari trevigiani, cresce solo dal confronto con il 2011 (+22,6%) e con il 2008 (+27,5%) mentre quello verso la Russia e la Turchia registra incrementi a due cifre su tutti i periodi osservati.

Per l’industria del mobile si osserva una sostanziale stazionarietà dei volumi export (pari a 1.448 milioni di euro) rispetto all’anno precedente (+0,2%), una lieve ripresa su base biennale (+2,6%), ma senza un pieno recupero rispetto al 2008 (-0,4%). Le dinamiche, tra l’altro, molto diverse tra Paesi intra ed extra Ue28 evidenziano vendite in diminuzione verso l’Unione Europea (con flessioni che interessano tutti i principali partner europei inclusa Germania) compensate da forti crescite nei mercati extra-Ue28. Gli Stati Uniti costituiscono, con quasi il 10% delle esportazioni complessive del settore, il quarto mercato di sbocco delle industrie trevigiane del mobile: le vendite crescono di oltre il 30% rispetto al 2012 e quasi raddoppiano rispetto al medio e lungo periodo (rispettivamente +92% rispetto al 2011 e +82% rispetto al 2008). Interessante evidenziare la crescita delle esportazioni verso Cina e Canada con valori a tre cifre dal confronto con il periodo pre-crisi.

Il mercato dell’elettrodomestico, che rappresenta la terza voce delle esportazioni trevigiane con un peso pari all’8,2% dell’export complessivo, cresce a due cifre sia sul 2012 (+15,8%, passa da 747 a 865 milioni di euro) che sul 2011 (+21,1%); è anche l’unico settore, tra i primi sei della graduatoria per volumi, a registrare un recupero rispetto ai livelli pre-crisi (+3,8%).

Le vendite continuano ad essere sostenute principalmente dai flussi verso i mercati dell’Unione Europea (che assorbono quasi il 70% dell’export complessivo) dove si cresce del 20% sia sul 2012 che sul 2011. Le vendite verso la Germania (principale mercato di sbocco per il settore) crescono a due cifre sul breve e medio periodo (rispettivamente +15% e +18%) ma anche rispetto al 2008 (+5,3%) mentre quelle verso la Francia, pur segnalando variazioni annuali e biennali più che lusinghiere (+21,6% e +14,9%) risultano di oltre 20 milioni al di sotto dei volumi pre-crisi (-21,3%).

In crescita anche le vendite verso i mercati extra-Ue28 dove, oltre ad un aumento del +6,4% rispetto al 2012, si registrano variazioni importanti sia sul 2011 (+15,9%) che sul 2008 (+24,7%) sostenute soprattutto da Russia e Stati Uniti.

Le esportazioni di calzature si mantengono su livelli quasi stazionari rispetto al 2012 (+0,5% con volumi che superano gli 834 milioni di euro), ma accusano una dinamica negativa sia dal confronto biennale (-9,1%) che sul periodo pre-crisi (-8,2%). I mercati dell’Unione Europea, che assorbono quasi l’80% delle vendite complessive del settore, registrano variazioni ancor più negative a due cifre (-13% sia rispetto al 2011 che al 2008). Francia e Germania, i due maggiori partner europei, evidenziano in questo caso andamenti opposti, rispetto a quanto evidenziato per il settore dei macchinari, considerato che, su tutti i periodi osservati, crescono le esportazioni verso la Francia e diminuiscono quelle verso la Germania. Positiva invece la performance esportativa verso i mercati extra-Ue28 (+2,3% sull’anno, +13,5% sul biennio e +20,3% sul 2008): tra i primi cinque Paesi per volumi export tuttavia solo il Giappone evidenzia variazioni positive su tutti i periodi osservati.

Le industrie dei prodotti agro-alimentari e delle bevande continuano a segnalare risultati eccellenti sia dal confronto annuale (rispettivamente +10,7% e +11,8%), sia da quello biennale (+21,2% e +24,0%) che sul periodo pre-crisi (+57,7% e +76,7%). Le esportazioni sono in forte crescita per entrambi i settori sia verso i mercati intra che extra-Ue28. Verso i mercati dell’Unione Europea sia l’alimentare che le bevande vedono aumentare le loro esportazioni di oltre il 9% rispetto al 2012, di oltre il 18% rispetto al 2011 e oltre il 56% sul 2008. Anche la crescita export nei confronti dei Paesi extra Unione Europea è simile, ma con una sostanziale differenza nel lungo periodo dove l’alimentare registra un +54% mentre  la variazione del settore delle bevande è a tre cifre (+132,3%).

Positivo anche l’andamento dell’industria della gomma-plastica che vede aumentare le esportazioni complessive del +8,2% rispetto al 2012 e del +6,6% rispetto al 2011, ma soprattutto rispetto ai volumi pre-crisi (+33,4%). L’export è in aumento sia nei Paesi intra che extra Unione Europea e su tutti i periodi considerati. Notoriamente il settore concentra le proprie esportazioni verso l’Unione Europea: al riguardo si registra un incremento di quasi due punti percentuali della quota export assorbita dall’Unione Europea rispetto al 2008, che passa dal 76,6% al 78,3%.

Va male invece il settore della carpenteria metallica che accusa una flessione annuale delle esportazioni del -6,7%. A poco conta la buona performance sui mercati extra-Ue (+14%). Il grosso dell’export si concentra nell’Unione europea (70%), e qui la flessione delle vendite è del -13,3%.

Sul fronte delle esportazioni il consuntivo 2013 conferma la buona tenuta competitiva del sistema manifatturiero trevigiano orientato sui mercati internazionali – commenta il Presidente della Camera di Commercio Nicola Tognana. Rispetto all’anno precedente il recupero è del +4,4%; effetto di una crescita di tutto rilievo sui mercati extra-europei (+8,1%) e di una tenuta sui mercati intra-Ue (+2,2%). Certo, verso i mercati europei siamo ancora sotto di quasi 1 miliardo, rispetto ai valori export pre-crisi del 2008. Basta questo dato per capire lo sforzo condotto dalle nostre imprese per diversificare i mercati di sbocco. Oggi le vendite verso i mercati extra-Ue rappresentano il 37,2% del totale export, contro il 31,1% del 2008. Siamo ben consapevoli – aggiunge Tognana – che il commercio estero non basta da solo a risollevare le sorti dell’intero sistema economico, afflitto dalla perdurante debolezza dei consumi interni. Ma è anche vero che, nella lunga crisi che ancora stiamo attraversando, questi sono segnali incoraggianti, che premiano le imprese che hanno saputo rimettere in discussione i propri posizionamenti. Aggiungo un dato: in termini di propensione ad assumere, fa la differenza se un’impresa è esportatrice o meno. Nel 2013, in media solo 14 imprese su 100 erano propense ad assumere; ma questa quota saliva a 25 imprese su 100 fra quelle abituate a competere nei mercati internazionali.

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