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Economia

Ex Popolari, ancora frecciate al Governo: «Indennizzi bancari lumaca»

I risparmiatori colpiti dal collasso delle ex popolari venete tornano alla carica prendendo di mira tra gli altri palazzo Chigi: «Basta coi trionfalismi, si esorti la burocrazia a essere più rapida ed efficiente»

Poco più di una settimana fa l'associazione «Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza» aveva lanciato un messaggio al Governo. Un messaggio in cui si spiegava che nonostante le modifiche relative agli anticipi per i ristori dovuti ai risparmiatori colpiti dal crac delle ex popolari, BpVi e Veneto banca in primis, i rimborsi procedono a rilento, il che dovrebbe spingere «certi parlamentari e certi inquilini di palazzo Chigi ad evitare di usare toni trionfalistici». Ma a distanza di quasi dieci giorni che cosa è cambiato? «Purtroppo le somme stanziate a fronte delle migliaia e migliaia di aventi diritto hanno interessato pochissime persone. Gli uffici deputati alla erogazione, gli uffici debbono accelerare: la burocrazia deve essere rapida, efficace ed efficiente». Così spiega ai microfoni di Vicenzatoday.it Luigi Ugone, presidente di «Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza». Il quale oltre a parlare di «indennizzi lumaca» punta l'indice contro la Consap ossia contro la società pubblica incaricata materialmente di fare in modo che «i bonifici arrivino direttamente agli stessi risparmiatori» rimarca il vicentino Ugone. In realtà la querelle sta tenendo banco dall'inizio del mese. Il primo dicembre fu il trevigiano Andrea Arman, presidente del coordinamento dei risparmiatori don Enrico Torta, a parlare della opacità di alcuni emendamenti che aggiornavano la normativa in materia di indennizzi. Critiche serrate che in qualche modo lo stesso avvocato Arman riprese, ampliandole, in un altro intervento datato 22 dicembre

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