rotate-mobile
Economia

Guerra in Ucraina e supermercati presi d'assalto, Iannicelli: «Niente allarmismi»

Il presidente del Consiglio Comunale di Treviso ha voluto controllare di persona se gli scaffali contenenti pasta e olio dei market sono effettivamente vuoti come tanti cittadini affermano

"Attenzioni agli allarmismi che oltre a creare confusione possono essere pericolosi Stamattina leggendo i giornali e vedendo fotografie di scaffali di prodotti alimentari completamente vuoti, ho voluto verificare di persona la situazione e non ho notato nulla di quello che viene detto". A dirlo è il presidente del Consiglio Comunale di Treviso che stamane ha voluto controllare di persona (in un supermercato Visotto) se veramente i market della città iniziano ad avere gli scaffali vuoti per quanto riguarda olio, farina e pasta. E il risultato è evidente dalle foto allegate a questo articolo.

Da nord a sud, infatti, si stanno moltiplicando i casi di cittadini in fila nei supermercati e ai distributori per fare scorta di viveri o carburanti, come raccontato qui. In alcune aree è difatti già scattata la corsa ai market per fare scorta di prodotti alimentari come pasta e farina. Cosa sta succedendo? Fatti concreti che possono alimentare qualche timore ci sono, ad esempio la mancanza di rifornimenti celeri per alcuni beni, ma non è il caso di drammatizzare, né di farsi prendere dal panico. Tra quelli più difficili da trovare rispetto al passato c'è il pellet, necessario per alimentare stufe e caldaie (una parte di questo arriva dai Paesi dell'est).

Qualcuno assalta i supermercati per le scorte, nonostante gli appelli

Situazione simile per l'olio di semi. Anche in questo caso, l'Ucraina è uno dei maggiori fornitori per l'olio di semi di girasole che troviamo nei nostri negozi di alimentari. Molte catene di supermercati hanno imposto un limite per l'acquisto di questo prodotto, fissando un tetto di due bottiglie a persona. Per evitare speculazioni e garantire a tutti la possibilità di provvedere alla spesa, alcuni rivenditori hanno invitato a non comprare troppa pasta, olio e farina. Nulla di strano, nessuna preoccupazione, anzi: si può vivere più che dignitosamente anche senza avere 20 kg di rigatoni o dieci sacchi di farina in dispensa, no? E invece c'è chi - incurante degli appelli - ha riempito carrelli interi di questi prodotti, oltrepassando di gran lunga il limite di acquisto indicato. È scattata una sorta di psicosi, insensata e deleteria.

Il ministro: immotivati gli assalti ai supermercati 

Per questo oggi il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli ha cercato di tranquillizzare tutti: "Sono assalti immotivati, non ci saranno problemi di approvvigionamento". "Effettivamente ci sono materie prime di cui noi ci approvvigioniamo da alcuni Paesi in conflitto o molto vicini al conflitto - ha spiegato Patuanelli a Radio24 - e che hanno fatto scelte commerciali piuttosto discutibili come l'Ungheria, e però abbiamo anche una forza produttiva che ci consente di dire che problemi ai supermercati non ci saranno, e dobbiamo anche dare un messaggio di speranza e tranquillità ai cittadini perché in questo momento non ci sono motivi per fare l'assalto agli scaffali del supermercato".

"Nel settore di mia competenza i dazi non vanno introdotti - ha chiarito Patuanelli -, credo non sia il momento di parlarne, perché se i dazi li proponi poi devi essere anche pronto a subirli da altri Paesi. Noi stiamo contrastando la posizione dell'Ungheria rispetto al blocco delle esportazioni perché in qualche modo mette in crisi il mercato comune europeo. Se poi ci riferiamo ai dazi rispetto alla Russia o al blocco delle esportazioni o all'embargo sulla Russia, ovviamente è tutta un'altra questione".

Assalto ai supermercati per scorte di acqua e cibo: la "psicosi da Whatsapp" colpisce ancora

Volano i prezzi di pane e pasta

Il caro bollette e il boom delle materie prime, intanto, fanno volare i prezzi del pane e della pasta. Il record, segnala Assoutenti, a Ferrara dove si toccano i 9,8 euro al chilo per il pane. Con il conflitto in Ucraina, i rincari potrebbero essere tra il 15% e il 30%. Per la pasta è Cagliari la città più cara, con un prezzo che tocca i 4,7 euro al chilo. Il prezzo medio del pane si attesta a 5,31 euro al chilo. Al secondo posto c'è Forlì, con il prezzo massimo del pane fresco a 9 euro al chilo (4,37 il prezzo medio).

Carissima anche Venezia, con un chilo di pane fresco venduto in media a 5,52 euro e picchi di 8,5. Listini sopra i 6 euro al chilo in molte città, da Milano a Bari, da Ancona a Macerata, a Bologna, a Bolzano, a Modena, a Reggio Emilia, a Trento e Udine. Le province più economiche sono Napoli (2 euro il massimo), Cosenza (2,5 euro), Benevento (2,65 euro).

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Guerra in Ucraina e supermercati presi d'assalto, Iannicelli: «Niente allarmismi»

TrevisoToday è in caricamento