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Economia

Imposta di soggiorno, differito al 31 luglio il termine per il versamento

Il provvedimento dell’Amministrazione comunale di Treviso va a sostegno del settore alberghiero

E' stato differito al 31 luglio il pagamento dei primi due trimestri del 2021 dell’imposta di soggiorno. Al fine di offrire un sostegno al settore turistico-alberghiero, l’Amministrazione ha disposto il posticipo del termine di pagamento del dovuto al Comune di Treviso per il periodo gennaio-giugno 2021. Di fatto, il dovuto relativo ai primi due trimestri (la scadenza del primo trimestre era fissata al 15 aprile e la seconda al 15 luglio) sarà da intendersi prorogato al 31 luglio 2021.

«Con questo provvedimento intendiamo iniziare il 2021 alleggerendo l’esborso finanziario agli albergatori facendo slittare il versamento della tassa di soggiorno al 31 luglio - afferma l’assessore al Bilancio Christian Schiavon - L’intento dell’Amministrazione è quello – compatibilmente con le risorse a disposizione – di poter andare incontro con facilitazioni alle attività ricettive che rappresentavano e rappresenteranno, una volta finita l’emergenza, uno dei punti cardine del turismo trevigiano»

«Auspicando un sostegno da parte del Governo in relazione alle mancate entrate della tassa di soggiorno, continueremo a fare tutto il possibile per sostenere il comparto del turismo, uno dei più provati dall'emergenza Covid - afferma l’assessore ai Beni Culturali e Turismo Lavinia Colonna Preti - Ci stiamo nel frattempo preparando ad accogliere i turisti nel migliore dei modi non appena sarà possibile e a breve inizieremo, insieme a tutti i portatori d'interesse del territorio, il grande progetto della messa in rete di tutte le realtà culturali e di un ticket unico per la città legato a promozioni varie anche da sviluppare insieme agli operatori del settore hospitality e di un portale di turismo esperienziale che raccolga itinerari e servizi per il turista». 

Così invece il sindaco di Treviso, Mario Conte: «In qualità di Presidente Anci Veneto, lancio un appello al Governo affinché vengano stanziate le risorse necessarie per fronteggiare le mancate entrate della tassa di soggiorno. Si tratta di risorse necessarie per garantire la sopravvivenza del turismo nei nostri territori, particolarmente colpiti dal crollo dei flussi turistici. Senza quelle risorse, infatti, si mette a repentaglio il futuro di un settore strategico per l'intero territorio. Servono risorse in grado di colmare le perdite subite dai Comuni che sono enormi. Il turismo è in ginocchio e senza quelle entrate i sindaci non possono aiutare gli operatori e soprattutto investire sul futuro pensando alla ripartenza. Il turismo nei nostri territori contribuisce in modo importante al Pil regionale e ha un indotto enorme oltre che creare occupazione. È un settore che oggi è stato messo in ginocchio dal Covid-19 e rischia di veder morire attività ed operatori che da anni lavorano in questo settore danneggiando così il sistema economico locale. La situazione è grave e nei prossimi mesi rischia di avere anche una forte impatto sociale. Per i Comuni non avere le risorse provenienti dall'imposta di soggiorno è un danno enorme perché significa non avere la possibilità di investire e supportare il turismo. Quello che chiede Anci Veneto non è un'opzione, ma una necessità.Nei prossimi giorni scriveremo una lettera al Governo per sottolineare l'urgenza di avere queste risorse e la gravità della situazione. Sono certo che Anci nazionale sarà al nostro fianco».

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