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Economia

Tasse: a Treviso le imprese sono tra le meno tartassate d’Italia

Indagine della Cna. Il capoluogo è al 13º posto, con un Total Tax Rate (l'indice che misura il peso complessivo del fisco) del 56,7%, ben al di sotto della media nazionale

TREVISO La città di Treviso è uno dei Comuni italiani in cui le imprese pagano messo tasse. Lo dice il Rapporto 2016 “Comune che vai fisco che trovi” dell’Osservatorio nazionale CNA sulla tassazione della piccola impresa, che ha preso in esame 124 Comuni italiani partendo dai capoluoghi di regione e di provincia. I dati raccolti e analizzati nel corposo studio della CNA smentiscono il pensiero corrente secondo il quale i veneti sono tra più tartassati d’Italia. In vetta alla classifica c’è infatti Reggio Calabria (seguita da Bologna e Roma) con un Total Tax Rate nel 2015 del 73,2% (la media italiana è del 60,9%), mentre tra i dieci Comuni con l’indice più basso ci sono addirittura due Comuni veneti: Vicenza e Belluno.

Treviso invece si colloca tra i quindici Comuni più virtuosi d’Italia, precisamente al 13º posto, con un Total Tax Rate (l’indice che misura il peso complessivo del fisco) del 56,7% ben al di sotto della media nazionale. Rispetto ai colleghi calabresi che hanno lavorato per pagare le tasse fino al 23 settembre, artigiani e imprenditori trevigiani l’anno scorso hanno lavorato “solo” fino al 25 luglio (la media nazionale è il 9 agosto).

«Il 2015 è stato l’anno in cui il Total Tax Rate sulle piccole e medie imprese è sceso di ben 3 punti percentuali rispetto al 2014 grazie principalmente al riconoscimento della deducibilità completa del costo dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato dell’IRAP – spiega Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso -. La strada da percorrere è sicuramente continuare verso una sensibile riduzione della pressione fiscale locale sul reddito delle imprese e accelerare l’entrata in funzione dei costi standard. Allo stesso tempo occorre anche agire sulla tassazione erariale, che pesa per il 70% della tassazione totale (quella comunale pesa per il 20% e quella regionale per il 10%, ndr)».

Anche perché, le proiezioni sul 2016 danno la tassazione in aumento di +0,1, con un Total Tax Rate che passerebbe da 60,9% a 61% per effetto dell’aumento programmato dell’aliquota IVS (Invalidità-Vecchiaia-Superstiti), la contribuzione previdenziale della Cassa artigiani e commercianti, solo in parte attenuato dall’elevazione della franchigia Irap a 13mila euro.  

Per Treviso, l’incremento dovrebbe portare il Total Tax Rate a 56,8% e a spostare in avanti di un giorno, dal 25 al 26 luglio, il Free Tax Day, l’ultimo giorno necessario al piccolo imprenditore o artigiano per assolvere agli oneri fiscali, dopo il quale può cominciare a produrre redditività per sé e per la propria famiglia. Ridurre la pressione fiscale sulle imprese, che rimane tra le più alte d’Europa (19,4 punti in più della media europea), deve pertanto rimanere una priorità sia per lo Stato che per gli Enti locali.

La CNA ha formulato 10 proposte, a cominciare dal rendere l’Imu sugli immobili strumentali completamente deducibile dal reddito d’impresa (ora lo è solo al 20%). Tutte le proposte qui: https://bit.ly/1OfpnF0

Per calcolare il Total Tax Rate nei diversi Comuni, lo studio della CNA ha preso come riferimento un’impresa individuale, con 5 dipendenti, 430 mila euro di fatturato e 50 mila euro di utili, collocata in un laboratorio di 350 mq con annesso negozio di ulteriori 175 mq. Insomma: l’impresa italiana tipo.

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