rotate-mobile
Economia Conegliano / Via Ventotto Aprile, 28

ITS di Conegliano, eccellenza veneta nel settore agroalimentare

Donazzan: "L'istituto, tra i migliori a livello nazionale, forma professionisti che tengono alta la bandiera del made in Italy nel settore del vino"

CONEGLIANO Treviso e il Veneto al top nazionale nel settore vitivinicolo-agroalimentare. Questo quanto risultato negli ultimi mesi grazie ad approfondite ricerche di settore. Già a settembre si era svolto a Roma un incontro in cui l’INDIRE, l’Istituto che monitora insieme a INVALSI e MIUR l’offerta per l’Istruzione e la Formazione, aveva presentato i risultati dei primi tre anni di esistenza degli ITS e nei dati raccolti la Regione Veneto si collocava al terzo posto a livello nazionale per numero di corsi, con 30 percorsi attivati su un totale di 253. Nella valutazione dei punteggi erano ben sei i corsi a classificarsi tra i primi dieci, e l’ITS per il comparto agroalimentare di Conegliano si era posizionato al quinto posto in assoluto con 79,72 punti su 100, e primo tra gli ITS del settore.

Un risultato di tutto rilievo, calcolato sulla base di un notevole numero di indicatori: attrattività, processo di erogazione, qualità della formazione, efficienza, placement. A marzo però il comparto vitivinicolo trevigiano ha esposto i risultati dell'ultimo anno, un successo su tutti i fronti. In 5 anni, infatti, sono stati erogati 1.111.653 euro di contributi pubblici per offrire una preparazione tecnica e scientifica altamente specialistica a 98 studenti iscritti. Al termine dei primi 2 corsi svoltisi nel I triennio di pianificazione (2010-2012) tra Conegliano e la sede di Bardolino (Verona), su 38 iscritti, sono 20 gli studenti occupati e 2 quelli che hanno proseguito gli studi all’università, con un tasso di occupazione del 65%. Nel II triennio di pianificazione (2013-2015), invece, vengono svolti 3 corsi tra Conegliano e Bardolino per un totale di 60 studenti iscritti. “Il Made in Italy è il valore principale delle produzioni italiane e il traino delle esportazioni con il settore del vino che rappresenta il maggior valore aggiunto. In questo settore strategico per l’intera economia dobbiamo investire di più affinché possa fare da traino a tutti gli altri settori. Come? Attraverso la valorizzazione del capitale umano”. È quanto sostiene l’assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, commentando i numeri significativi dell’ITS Nuove tecnologie per il Made in Italy – comparto agroalimentare e vitivinicolo di Conegliano

A rivolgersi a questi corsi sono nel 95,9% dei casi dei diplomati, di età compresa tra i 18-19 anni (quindi neodiplomati, il 37%) e i 20-24 anni (il 45,8% del totale). La componente determinante per la qualità del servizio sono le docenze di alto livello, provenienti per il 37,3% dal mondo del lavoro e per il 13,6% dall’Università. Altro elemento di successo e innovazione è la possibilità di ricalibrare ogni anno i corsi in base alle esigenze attuali del mondo del lavoro. Tra l'altro i dati raccolti avranno un impatto concreto in futuro, in quanto dal 2015 una parte dei finanziamenti del Ministero verso ogni ITS sarà calibrata sulla valutazione dei percorsi. Grande quindi la soddisfazione per il risultato ottenuto da parte di tutti i componenti della Fondazione Istituto Tecnico Superiore “nuove tecnologie per il made in Italy – comparto agroalimentare e vitivinicolo”.

In ogni caso, attualmente il diploma rilasciato dall’ITS agroalimentare e vitivinicolo è quello di Tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali. L’ITS opera nell’Area 4, per la formazione di Tecnici Superiori essenziali ad un settore importantissimo dell’economia italiana e, in particolare, del Veneto, che garantisce occupazione e che dunque mantiene altissimi tassi di esportazione. “I prodotti vitivinicoli italiani, contrassegnati con il termine “Made in Italy”, sono riconosciuti ed apprezzati in tutto il mondo come garanzia di prodotti ricercati e di qualità. Per valorizzare questo patrimonio ci vuole quindi maggiore e peculiare professionalità. Il Veneto ha perciò chiesto ed ottenuto dallo Stato di pensare ad una formazione tecnica superiore alternativa all’università con stage in azienda obbligatori per almeno il 30% del monte orario complessivo, con il 50% dei docenti provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni e in cui all’impresa del vino, nel caso dell’ITS agroalimentare e vitivinicolo, è affidata la guida”, conclude Donazzan.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

ITS di Conegliano, eccellenza veneta nel settore agroalimentare

TrevisoToday è in caricamento