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Economia

Latte, Confagricoltura: «Tra Treviso e Belluno 655 aziende hanno rischiato di chiudere»

Confagricoltura Treviso esprime soddisfazione per il Protocollo d’Intesa nazionale siglato tra organizzazioni agricole, cooperative, industria e grande distribuzione per la salvaguardia degli allevamenti

Gli imprenditori del Lattiero Caseario di Confagricoltura Treviso e Confagricoltura Belluno esprimono la loro soddisfazione per il Protocollo d’Intesa nazionale siglato nella mattinata di mercoledì tra organizzazioni agricole, cooperative, industria e grande distribuzione per la salvaguardia degli allevamenti italiani. Il settore si trova da tempo in grandi difficoltà: la mancanza di redditività causata dal crollo del prezzo del latte avvenuto durante il primo lockdown nel 2020, e le ripercussioni che la pandemia ha avuto sull’andamento economico nazionale, ha infatti messo in ginocchio le aziende del comparto. Con l’accordo di filiera, valido fino al 31 marzo 2022, gli allevatori potranno raggiungere il prezzo di 41 centesimi al litro, IVA esclusa. L’intesa introduce un “premio emergenza stalle”, pari a 3 centesimo/litro. Sarà possibile un’ulteriore integrazione pari a 1 centesimo/litro, che potrà essere riconosciuta dall’industria di trasformazione o dalle cooperative nel caso in cui non si raggiungesse la soglia massimi di 41 centesimi/litro.

«Abbiamo atteso a lungo questo primo passo, che però dovrà sicuramente essere accompagnato da una visione più a lungo termine che riguardi tutto il settore: è necessaria una programmazione in termini di produzione, sostenibilità economica e ambientale del comparto» commenta Fabio Curto, vicepresidente di Confagricoltura Treviso e Presidente del settore Lattiero Caseario di Confagricoltura Veneto. «Tanti imprenditori del nostro territorio, provati dalla situazione venutasi a creare, hanno eroso il proprio capitale per tutelare le proprie famiglie, i propri collaboratori e dipendenti. A un certo punto, lo confesso, ci siamo chiesti cosa sarebbe successo se la situazione non fosse migliorata, e le stalle di Treviso e Belluno avessero dovuto chiudere: avremmo perso 655 aziende agricole zootecniche a indirizzo lattiero caseario – quasi il 30% di tutte quelle del Veneto -, e 212.354 tonnellate di latte. Sarebbero poi rapidamente scomparsi due formaggi DOP, vincolati in toto per loro stessa storia al latte delle nostre Province: la Casatella Trevigiana DOP, e il Piave DOP, eccellenze venete e nazionali di cui sono state prodotte nel 2020 rispettivamente 284 tonnellate e 2.430 tonnellate. Così come le 3.000 tonnellate di Formaggio Montasio DOP realizzate ogni anno con il nostro latte».

«Siamo particolarmente soddisfatti che il Ministro Patuanelli abbia accolto la proposta avanzata a livello nazionale da Confagricoltura di rendere permanente il Tavolo di discussione sul tema, nel comune interesse di superare le criticità e individuare ogni possibile iniziativa utile a sostenere il settore» aggiunge Diego Donazzolo, Presidente di Confagricoltura Belluno. Per Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, Presidente di Confagricoltura Treviso «ora è indispensabile lavorare insieme per valorizzare e proteggere i prodotti italiani dal pericolo Italian Sounding: la possibile sparizione – dal 2022 – dell’indicazione di origine dalle etichette alimentari potrebbe essere un grave problema per chi, come le aziende del comparto zootecnico, ha fidelizzato i propri clienti anche sulla base dell’immediati riconoscibilità della zona di produzione. La vicenda Prošek ci sta insegnando molto, non possiamo permettere che siano messi a rischio altri prodotti a origine controllata».

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