Liberalizzazioni, Marca rischia eccesso di farmacie
Se sarà approvato il decreto sulle liberalizzazioni nella provincia di Treviso le farmacie potrebbero aumentare del 50 per cento. Preoccupata Federfarma Treviso
Con le liberalizzazioni promesse dal decreto Monti, nella Marca trevigiana ci sarebbe un aumento del 50 per cento delle farmacie. Lo prevede Federfarma Treviso.
"È insostenibile – afferma Franco Gariboldi Muschietti, presidente dell'associazione – il numero di farmacie che si andrebbero ad aprire nel caso fosse confermata la bozza di articolato in materia di liberalizzazione. Un nuovo mercato, facile preda esclusivamente delle multinazionali".
Secondo la statistica di Federfarma, a Treviso le farmacie potrebbero salire da 23 a 28, a Conegliano da 9 a 12, a Castelfranco da 8 a 12. A Montebelluna i 7 esercizi potrebbero diventare 11 e a Vittorio Veneto e a Mogliano si potrebbe passare da 7 a 10.
L'incremento del numero di farmacie, secondo l'associazione, rischia di "creare un disservizio anziché un vantaggio per il cittadino". Le farmacie, infatti, "hanno dei costi fissi che non sono paragonabili ai normali esercizi commerciali – spiega Gariboldi Muschietti – in quanto, essendo integrate nel Sistema Sanitario Nazionale, operano con un sovraccarico di burocrazia".
Le farmacie, per esempio, sono tenute a inviare al Ministero delle Finanze tutta una serie di dati finalizzati al contenimento della spesa farmaceutica: "Si tratta di servizi che le farmacie erogano gratuitamente per conto delle Asl", sottolinea il preseidente dell'associazione trevigiana.
Gariboldi Muschietti spiega anche che "se dovesse passare, con il decreto del Governo, l’apertura esagerata di esercizi, questo porterebbe molte farmacie al limite della sopravvivenza". Ciò non significa che Federfarma si opponga completamente alla volontà di liberalizzare del Governo. Tuttavia Gariboldi Muschietti ribadisce che "è necessario trovare un equilibrio".