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Economia

Licenziamenti, la Cna: «Bene che continui il divieto, ma solo con la Cig Covid-19»

Panazzolo, direttore CNA territoriale di Treviso: «Come associazione che tutela il gli artigiani consideriamo comunque positive le misure del Governo a sostegno di economia e lavoro»

«La Costituzione italiana riconosce sia il diritto al lavoro (art. 4) sia la libertà dell’iniziativa economica (art. 41), pertanto il divieto di licenziamenti collettivi e individuali è sostenibile solo se viene contemporaneamente garantita la Cig Covid-19 per l’arco di tempo corrispondente al divieto». Lo afferma Mattia Panazzolo, direttore di CNA territoriale di Treviso, inserendosi nel dibattito che vede contrapposte alcune figure rappresentative del mondo industriale trevigiano e le organizzazioni sindacali.

«Attivare la cassa integrazione ordinaria, in una situazione straordinaria come l’attuale, comporta non pochi problemi per le aziende e chi, come i centri servizi CNA, offre servizi alle imprese lo sa bene – continua Panazzolo - Lo strumento davvero utile in questa fase è la Cig Covid-19 che permette di salvaguardare le risorse umane, preziose per le aziende, e allo stesso tempo, alleggerisce i costi a carico delle imprese spostandoli sullo Stato. Desta preoccupazione l’annuncio fatto in questi giorni che la cassa Covid-19 possa diventare selettiva a fronte dell’estensione fino a fine anno del divieto di licenziare che continuerebbe a interessare in modo uniforme tutte le categorie di lavoratori».

La CNA mette in evidenza la necessità di far coincidere la durata dei due strumenti: divieto di licenziamento e Cig Covid-19. Attualmente infatti non è così: ci sono aziende che termineranno la cassa integrazione a luglio mentre il divieto di licenziare attualmente dura fino al 17 agosto. Queste aziende, pur non avendo lavoro (gli ordini sono crollati del 30% e in alcuni casi del 50%), dovrebbero continuare a farsi carico di costi insostenibili rischiando la chiusura. «Come associazione che tutela il lavoro artigiano – conclude il direttore di CNA Treviso – consideriamo positivamente le misure del Governo a sostegno dell’economia e del lavoro, secondo un modello di economia sociale di mercato che, negli effetti, si distanzia anni luce dall’impostazione anglosassone: negli Usa la crisi economica figlia di quella sanitaria ha finora lasciato a piedi oltre 30 milioni di lavoratori. Il modello europeo è senz’altro più ricco di valori e di tutele, ma non bisogna perdere di vista il fatto centrale: è l’impresa che genera il lavoro, se muore l’impresa, muore anche il lavoro». 

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