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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Roncade

Maxi polo Amazon: la Commissione regionale non è convinta del progetto

Sia la Confcommercio trevigiana che EBiCom esprimono “soddisfazione” per il parere regionale contenente richieste e prescrizioni varie sull'opera che dovrebbe sorgere tra Roncade e Meolo

"Finalmente - afferma il presidente di Confcommercio Treviso Federico Capraro - vediamo tradotto il concetto di sostenibilità nel documento regionale che formalizza ben 29 prescrizioni al progetto del maxi polo Amazon che dovrebbe sorgere nel territorio di Roncade lungo la Treviso Mare. Troviamo, nel documento che ieri è circolato tra tutti i soggetti coinvolti, la programmazione di un’idea di sviluppo che deve porre come condizione essenziale la sostenibilità ambientale, insieme a quella economica ed occupazionale e la relativa tenuta nel tempo. La Commissione regionale Vas ha posto paletti su tutte le questioni sollevate, in questi intensi mesi di dibattito, dagli stakeholders del territorio: sindaci, enti, associazioni di categoria, ente bilaterale. E’ un documento fondamentale per la governance del territorio. Recepisce molte delle nostre richieste”.

“Siamo stati i primi -  spiega il presidente di EbiCom Adriano Bordignon – a produrre, tramite il nostro Centro Studi EbiComLab, lo studio ufficiale sul reale impatto occupazionale del polo, non senza trascurare gli impatti sulla viabilità e sull’ambiente. Abbiamo dimostrato, con dati concreti, che Amazon assicura solo il 30,3% delle assunzioni promesse e, tra le assunzioni, solo il 18% potrà godere di un posto di lavoro 'buono' a tempo indeterminato, mentre l’82% dovrà accontentarsi di forme contrattuali più flessibili, per la maggior parte provenienti da contratti a termine stipulati tramite agenzie di somministrazione (75,5%). Abbiamo sensibilizzato sulla complessità dell’insediamento ed ora possiamo constatare che l’impegno è servito e ne servirà ancora. E’ fondamentale proseguire nella concertazione e nel dialogo che si è creato”.

“Preoccupa in particolare - conclude il fiduciario Ascom di Roncade Stefano Davanzo – la vicinanza con l’istituendo polo di Casale, su cui stiamo portando le nostre osservazioni: finalmente – da quello che abbiamo letto - si ragiona in ottica di area vasta e si collabora. La comunità si sta impegnando per prevenire, in tutti i modi consentiti, approcci meramente predatori che si limitino a sfruttare il territorio impoverendolo, senza portare alcun valore aggiunto. Diciamo no a qualsiasi speculazione edilizia che consuma il suolo per lasciare poi capannoni inutilizzati. Si invece ad uno sviluppo razionale, sostenibile, non devastante per il territorio”.

Il Coordinamento No Maxi Polo

"Nonostante il decreto legge attuativo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) abbia dimezzato i tempi utili alla cittadinanza per presentare le osservazioni in fase di procedura VAS,il Coordinamento No Maxi Polo di Casale Quarto e Roncade, composto dalle tante associazioni ambientaliste locali e dal Comitato di cittadini di Casale e Quarto, non si è perso d'animo e ha prodotto le sue Osservazioni riferite al Rapporto Ambientale presentato dal Comune alla Valutazione Ambientale Strategica del Piano Urbanistico Attuativo “Parco Tematico” di Casale sul Sile che da ormai più di un anno e mezzo anima il dibattito pubblico". A dirlo è il Coordinamento No Maxi Polo Casale sul Sile, Quarto d'Altino e Roncade.

"Dopo il parere - che ha individuato non poche criticità per molti aspetti -  della Commissione VAS sul piano/progetto del Polo Amazon di Roncade, il Coordinamento assesta un altro colpo al percorso autorizzativo del Piano Urbanistico di Casale sul Sile sottolineando accuratamente, in un documento di 39 pagine, la carenza di documentazione presentata in fase di VAS e quindi gravi vizi di sostanza e di forma nel processo di consultazione, che ritiene per questo totalmente inficiato. A ciò si aggiungono l’assenza di adeguati studi, le lacune nelle analisi, le carenze della compensazione in relazione alla perdita di servizi ecosistemici, legati in primis al suolo, che con l'impermeabilizzazione risentiranno sicuramente in modo significativo e negativo".

"Oltre a ciò, indichiamo che l’aver affrontato il tema delle acque sotterranee in modo limitato e non attento alla sostenibilità ambientale del PUA é del tutto inadeguato ad una procedura di VAS, e che è inaccettabile che l'analisi dell'impatto di maggiore rilievo sul territorio dovuto al traffico e al conseguente inquinamento atmosferico, non sia basato su uno studio vero e proprio, bensì su dati approssimativi, aleatori e non rilevabili forniti dal committente. Per questi e per molti altri motivi, il Coordinamento ritiene quindi che il PUA D4 “Parco Tematico” non sia compatibile con gli elementi di pianificazione sovraordinata né con la tutela ambientale del territorio e che la relativa istanza vada rigettata. Attendiamo con fiducia il parere della commissione che si dovrà esprimere in merito a temi così oggettivi e schiaccianti".

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