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Crisi, meno regali sotto l'albero di Natale nelle case dei trevigiani

Secondo uno studio di Confesercenti, il 27 per cento dei trevigiani userà la tredicesima non per i regali, come di consueto, bensì per pagare le bollette in sospeso. L'unico settore a non conoscere crisi è quello tecnologico

Sarà un Natale più morigerato per i trevigiani, quello del 2012: pranzi meno succulenti sulle tavole e regali più modesti sotto l'albero. Le tredicesime saranno spazzate vie da bollette e tasse e per i pacchetti natalizi resterà poco o niente.

Secondo uno studio di Confesercenti, i trevigiani non spenderanno più di 150 euro ciascuno per acquistare i doni per amici e parenti e le tredicesime se ne andranno per altre incombenze.

Il 27 per cento degli intervistati ha ammesso che impiegherà la tredicesima mensilità per pagare le bollette in sospeso, mentre il 31 per cento la destinerà alla casa e alla famiglia. Solo il 12 per cento dei trevigiani approfitterà della tredicesima per acquistare i regali di Natale, mentre il 2 per cento la userà per investimenti finanziari.

Meno regali per tutti, dunque, e a risentirne saranno soprattutto i commercianti, che speravano in una boccata d'aria e di entrate. Crollano l'alimentare, i libri e l'abbigliamento, mentre il settore tecnologico registra addirittura un aumento del 2 per cento.

Pochi regali ma hi-tech: il 32 per cento dei trevigiani ammette che acquisterà o ha già acquistato almeno un prodotto tecnologico da mettere sotto l'albero. Perché si può rinunciare al pandoro, ma non all'ultimo smart phone.

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