rotate-mobile
Economia

Mercato del lavoro nella Marca: l'export arranca, ma nel 2016 aumentano gli assunti

Analisi effettuata dalla Cisl Belluno Treviso, il segretario Alfio Calvagna: "La caduta occupazionale si è arrestata, ma le posizioni lavorative ante crisi non saranno recuperate”.

TREVISO Per la prima volta dall'inizio della crisi, nel 2015 il saldo fra le assunzioni come lavoro dipendente (118.100) e le cessazioni (111.400) è stato positivo, con 6.700 posti di lavoro recuperati, contro gli oltre 3.000 posti persi a fine 2014, e il tasso di disoccupazione che è passato dall'8,3% del 2014 al 7,7% del 2015. “Ma attenzione a non farsi illudere - avverte Alfio Calvagna, Segretario Cisl Belluno Treviso -: anche se il 2015 si è caratterizzato come un anno di inversione di tendenza per gli indicatori economici, non siamo di fronte ad una impennata dell'economia trevigiana: la caduta occupazionale si è arrestata, ma in ogni caso le posizioni lavorative ante crisi non saranno più recuperate”.

L'analisi sull'andamento del Mercato del lavoro nella Marca è stata presentata oggi nella sede trevigiana della Cisl Belluno Treviso. I dati relativi al primo trimestre del 2016 sono tutti positivi se confrontati con lo stesso periodo dell'anno precedente: 15 accordi per crisi aziendali contro i 21 dello stesso trimestre del 2015, 395 lavoratori coinvolti contro i 425 del 2015, 217 dipendenti entrati in mobilità nei primi tre mesi del 2016 contro i 338 del primo trimestre 2015, 5.516 lavoratori disoccupati nel primo trimestre 2016 contro i 6.787 del primo trimestre 2015, 13 richieste aziendali di cassa integrazione, ovvero la metà delle richieste del primo trimestre 2015.

Ma a far preoccupare la Cisl Belluno Treviso è lo stop dell'export registrato nel primo trimestre 2016 in una provincia che è al settimo posto in Italia per valore delle esportazioni: -9% nel primo trimestre 2016 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con - sullo sfondo - l'incognita della Brexit, tenendo conto che proprio il Regno Unito è il principale mercato di sbocco delle aziende della Marca. La frenata sulle esportazioni, determinata dal rallentamento dell'economia a livello mondiale, accomuna tutta l'Italia. Per quanto riguarda Treviso, è pesante il calo di export nei mercati extra-Ue: -14,8.

“Il dato più importante da registrare - afferma Calvagna - è la ripresa dell'occupazione, e in particolare della 'buona occupazione': ad un anno dall'entrata in vigore del Jobs Act che prevedeva dal 1° gennaio 2015 un incentivo di 8.060 euro annui per 3 anni per le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato, si può oggi affermare che c'è stato effettivamente un effetto positivo sui livelli occupazionali. Dopo 6 anni di saldi negativi, l’occupazione dipendente è cresciuta di quasi 7 mila unità: il bilancio riflette una tendenza alla stabilizzazione indotta e voluta dalla norma, con una contrazione dei posti a termine e un incremento di quelli stabili. Dagli oltre 12 mila contratti a tempo indeterminato distrutti tra il 2008 e il 2014 ne è stato recuperato in un solo anno il 90%. In questa dinamica ha pesato certamente la congiuntura economica favorevole, come documentata dalla crescita generalizzata dei flussi di assunzione, in assenza della quale anche il ricco incentivo non avrebbe indotto ad aumentare gli organici aziendali. Poi delle 24 mila assunzioni e delle 12 mila trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato avvenute nel 2015, il 42% non ha avuto accesso all’incentivo. Va comunque ricordato che la stipula di un contratto a tempo indeterminato non è per sé garanzia di stabilità: se guardiamo a quello che fino ad oggi è successo possiamo dire che la quota di contratti incentivati ancora in essere è pari mediamente all’87%”.

La Cisl Belluno Treviso da tempo si sta concentrando sullo stock di disoccupati “storici” con un pacchetto di strumenti e politiche attive mirate alla riqualificazione e al reinserimento. La Cisl territoriale è partner operativo di Garanzia Adulti, il nuovo piano di politiche attive per disoccupati over 50 avviato dalla Regione Veneto sul modello di Garanzia Giovani. L’obiettivo è quello di offrire a questa categoria di lavoratori, particolarmente colpiti dalla crisi, una serie di servizi che ne favoriscano la ricollocazione sul mercato del lavoro o l’autoimpiego. Lo Sportello Lavoro aperto a Treviso dalla Cisl, inoltre, fornisce una varietà di servizi personalizzati e di qualità, in risposta alle necessità di chi si trova fuori del mercato del lavoro o in una situazione di transizione lavorativa e deve reinserirsi. Concretamente, lo Sportello “prende in carico” il lavoratore disoccupato, ponendosi come sua guida nella delicata fase dall'uscita al rientro al lavoro.

In 21 mesi di attività, (dal 15 settembre 2014 al 30 giugno 2016), lo Sportello Lavoro ha accolto 550 utenti, per un totale di 273 giornate di apertura e 1.223 ore di attività. Più di un utente su 5 (22%) grazie al sostegno della Cisl è riuscito a ricollocarsi professionalmente con un contratto di lavoro subordinato. La maggior parte degli utenti si colloca nella fascia d'età 36-50 anni ed è disoccupata da 24 mesi. Inoltre, l'utenza è soprattutto italiana, femminile e con titolo di studio superiore.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mercato del lavoro nella Marca: l'export arranca, ma nel 2016 aumentano gli assunti

TrevisoToday è in caricamento