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Economia Montebelluna

Montebelluna, restituito il fondo di solidarietà 2015 indebitamente trattenuto dallo Stato

Oltre ai 5 milioni di euro ottenuti per la rigenerazione urbana il Comune ha anche ricevuto il bonifico da parte del Ministero dell’Interno per 2.619.341 euro

Un inizio anno davvero inaspettato e fiorente: è quello delle casse comunali di Montebelluna. Oltre ai 5 milioni di euro ottenuti per la rigenerazione urbana nei giorni scorsi, un’altra buona notizia per l’ente montebellunese che, il 31 dicembre 2021, ha ricevuto il bonifico da parte del Ministero dell’Interno per 2.619.341 euro. Una cifra attesa da tempo e che decreta definitivamente conclusa la vicenda del ricorso al TAR del Lazio portato avanti dal Comune di Montebelluna con altri 43 comuni Trevigiani (capofila l'Associazione Comuni della Marca trevigiana) contro il riparto del Fondo di solidarietà 2015 ( il fondo perequativo nazionale costituito con la tassazione locale sugli immobili, l’Imu), contestandone i criteri di ripartizione, basati per l’80% sulla spesa storica e per il 20% sui fabbisogni standard e le capacità fiscali.

La notizia ufficiale era giunta già l’estate scorsa a seguito della sentenza del Consiglio di Stato del 12 agosto 2021 e confermata dal decreto fiscale del 21 ottobre 2021 “Misure urgenti in materia di economia e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” che conteneva anche lo stanziamento di 24 milioni 945 mila 419 euro per i 44 Comuni trevigiani che hanno vinto la battaglia legale. Per Montebelluna si tratta di una cifra importante, 2.619.341 euro, che la l’amministrazione dovrà decidere nei prossimi mesi come impegnare.

“E’ un’ottima notizia - spiega l’assessore al bilancio - Lucrezia Favaro - perché, se è vero che sapevamo che le risorse sarebbe arrivate, le informazioni iniziali in nostro possesso ci dicevano però che i fondi sarebbero stati restituiti in più rate. La bella notizia è che l’accredito è complessivo e comprende anche oltre 35mila euro di interessi riconosciuti, per cui il Comune potrà disporre degli oltre 2 milioni e mezzo di euro da aprile, con la destinazione dell’avanzo di amministrazione. Le risorse potranno essere investite per gli investimenti, non per le spese correnti, per questo inizieremo ora a ragionare compiutamente su quali opere investire questa significativa somma”.

Prosegue il sindaco, Adalberto Bordin: “Non poteva esserci un inizio anno più florido per le casse comunali del Comune di Montebelluna. Aver ottenuto in pochi giorni oltre 7 milioni 500mila euro non è cosa da tutti i giorni. Rispetto a questi 2 milioni 600mila euro va dato atto alla caparbietà dei Comuni trevigiani ricorrenti dell’amministrazione che mi ha preceduto, e in particolare dell’ex sindaco Marzio Favero, che, ricordiamolo all’intero dell’Associazione Comuni della Marca trevigiana è stato il promotore della tesi che i Comuni dovessero smettere di scrivere lettere di protesta contro i Governi e passare ad un’azione legale per portarsi a casa quanto di proprio diritto.

Andando nel concreto, tante sono le ipotesi sul piatto verso le quali destinare le risorse ora a disposizione. Ora abbiamo un po’ di tempo per vagliare costi, fattibilità ed opportunità. Partiamo da un ventaglio di priorità che comprendono lo stato attuale di alcuni impianti sportivi, alcuni punti ben noti della viabilità cittadina, alcune opere viabilistiche e del patrimonio immobiliare comunale. Da qui alla prossima primavera avremo tutto il tempo per confrontarci e valutare la migliore pianificazione per la Città, ovviamente anche con l’apporto delle varie commissioni consiliari competenti”.

Chiude il consigliere regionale ed ex sindaco di Montebelluna, Marzio Favero: “L’associazione Comuni della Marca Trevigiana presieduta dall’avvocato Mariarosa Barazza ha fatto un ottimo lavoro con l’aiuto del legale Luca Antonini, di recente diventato giudice costituente. La soddisfazione è doppia: in primo luogo sul piano materiale perché i Comuni si sono visti restituita una parte delle loro risorse. La seconda, più importante, sul piano politico: abbiamo dimostrato con le sentenze emesse dal Tar del Lazio e dal Consiglio di Stato che nemmeno il governo centrale può permettersi il lusso di sottrarsi ai principi della Costituzione che riconosce i diritti delle autonomie locali anche sul piano finanziario. La battaglia è stata dura e lunga ma ci ha consentito di aprire una falla nel sistema del centralismo. E’ ora di riportare al centro dell’agenda politica il tema del federalismo e dell’autonomia le cui radici riposano ben salde nella Costituzione nata dall’esperienza resistenziale. La battaglia degli enti locali si sposa con quella dell’autonomia regionale portata avanti da Zaia”.

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