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Economia

Radicchio Variegato di Castelfranco: cambia il disciplinare. Battute finali per l’istruttoria con l’audizione pubblica

L'incontro si terrà il 22 giugno a Quinto nella sede del Consorzio di Tutela. Cosa cambia: entrano due nuovi Comuni nell'area di produzione (si passa da 52 a 54), concesse maggiori rese per ettaro e più flessibilità negli imballaggi

TREVISO Un lungo iter burocratico sta per giungere alla sua conclusione. A vent’anni dalla sua approvazione sta per subire una importante modifica il disciplinare di produzione del Radicchio Variegato di Castelfranco IGP. La rosa tra i radicchi, nata quasi due secoli fa dall’incrocio tra Radicchio Rosso di Treviso e indivia, caratterizzata da un gusto più dolce rispetto al Radicchio di Treviso e da foglie color crema screziate di rosso, ha visto crescere la sua produzione in maniera esponenziale negli ultimi anni. Un sempre maggiore interesse da parte della produzione orticola di qualità del Veneto da attribuire, particolarmente ma non solo, all’utilizzo nelle produzioni di quarta gamma dove il Variegato di Castelfranco risulta infatti particolarmente apprezzato non solo per il gusto deciso, ma anche per la durabilità. L’interesse della GdO ha portato in questi anni da una crescita costante delle superfici coltivate (intorno al 10% l’anno, nell’ultimo quinquennio).

Dal mondo della produzione, tuttavia, sono giunte diverse istanze di modifica del disciplinare di cui il Consorzio di Tutela si è fatto interprete giungendo ora alla fase finale del procedimento di modifica. “Nulla cambia per il consumatore, la tutela del prodotto tradizionale è garantita – spiega il presidente del Consorzio, Paolo Manzan – e tuttavia è fondamentale questo adeguamento che si conforma alle nuove tecniche produttive e alle esigenze del mercato, dimostrando così ai nostri soci che il disciplinare non è un vincolo meramente burocratico, ma una carta di garanzia per proseguire uniti sulla strada della qualità”.

Nel concreto cosa cambia: nei territorio di produzione dove è consentita la coltivazione dell’IGP entrano due nuovi Comuni (Marcon-VE e Tribano-PD). I Comuni nell’area IGP passano quindi a 54 (25 in provincia di Treviso, 20 in Provincia di Padova e 9 in Provincia di Venezia). Inoltre sarà consentita una maggior resa per ettaro quale risposta al miglioramento varietale e delle tecniche di produzione. Infine, il nuovo disciplinare consente maggior libertà nell’utilizzo di nuove tipologie di packaging per andare incontro alle esigenze dei consumatori ed alle esigenze del marketing.

I passi burocratici: L’istruttoria è stata seguita dalla Regione Veneto ed è ora approdata al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per la parte di evidenza pubblica. Per Mercoledì 22 giugno 2016, alle ore 17.00, presso la sede del Consorzio di Tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco,Piazza Indipendenza n. 2 – Quinto di Treviso è stata fissata la pubblica audizione. Il disciplinare di produzione modificato è in visione presso la sede del suddetto Consorzio di tutela e alla Sezione competitività sistemi agroalimentari, Settore qualificazione delle produzioni agroalimentari della Regione del Veneto, Via Torino 110 – 30172 Mestre (VE). Nel sito Internet della Regione Veneto ai seguenti indirizzi:

https://www.regione.veneto.it/web/agricoltura-e-foreste/home

https://www.regione.veneto.it/web/agricoltura-e-foreste/disciplinari-dop-igp-stg

oltre che sul sito del Consorzio di Tutela. Una volta concluso l’iter, il nuovo disciplinare tornerà a Bruxelles per l’approvazione definitiva da parte dell’Unione Europea. 

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