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Economia

Settore del commercio pronto a riaprire: la parola d’ordine sarà “responsabilità”

Passata la linea regionale con il principio di base del distanziamento di un metro nelle varie attività economiche. Capraro: «Intanto si riapre, poi si riparte»

Dopo giorni di caos sono state finalmente sdoganate ed approvate le linee guida. «Il commercio riapre e lo può fare - assicura il presidente provinciale di Confcommercio Federico Capraro - in totale sicurezza e con tranquillità. Intanto si riapre, poi si ripartirà sul serio, ci aspetta una lunga fase». Sono passate le linee guida regionali e - di fatto - almeno per il Veneto, non c’è conflitto tra regole locali e regole nazionali. La parola d’ordine, da lunedi 18 maggio, sarà “responsabilità”. Il principi di fondo attorno ai quali ruota la riapertura sono semplici ed ovvi: distanza e sanificazione.

«Così come hanno fatto in fase 1, dando il meglio dello spirito di coesione sociale ed accettando di chiudere per la salute pubblica, ora- ne sono certo - spiega Capraro - le nostre imprese riapriranno con la stessa determinazione e responsabilità, pur con tutto il peso della perdita economica spaventosa subita nel lockdown. Abbiamo il carico del fatturato perduto, le casse languono per mancanza di liquidità, molti proprietari non hanno accettato trattative per l’affitto, ma sto vedendo una grande forza in giro, anche se il Governo ci ha economicamente abbandonato. I webinar formativi organizzati da Unascom-Confcommercio per le categorie con Ulss e Spisal hanno registrato il tutto esaurito, ed i nostri soci hanno utilizzato questo tempo per la riorganizzazione degli spazi, la formazione, la sanificazione dei locali».

«Non ci troviamo davanti a grandi sorprese, di sicuro si apriranno tanti fronti e tante criticità a seconda dei settori, ma – sottolinea Capraro- dovrà sempre prevalere il buon senso, la misura, la consapevolezza, la cautela. Ogni impresa ha ben chiaro il significato della responsabilità  e non ha di sicuro intenzione di perdere il sacrificio fatto in questi mesi e di tornare indietro». I servizi sindacali di Unascom-Confcommercio hanno emanato il prontuario delle regole per ristorazione e dettaglio a tarda sera. In settimana saranno pronti tutti i cartelli. Martedi 19 alle 15 è organizzato un webinar per la ristorazione (richiesta iscrizione). L’attesa era concentrata su bar e ristoranti e sul settore moda. Ovvero su tutto ciò che fa vivere le città e si basa su relazioni tra persone. Ecco in sintesi come si dovrà convivere con il virus.

BAR, TRATTORIE, PIZZERIE, RISTORANTI E CATERING: METRO E PRENOTAZIONI

Il metro di distanza è la misura fondamentale sia tra clienti seduti al tavolo che tra un tavolo e l’altro. Al banco la consumazione è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di 1 metro tra clienti. Gli ingressi sono contingentati per garantire, a seconda della dimensione dei locali, il rispetto del metro tra le persone. Si ricorre a barriere fisiche tipo plexiglas solo se non si riesce a mantenere il metro. Obbligatori sempre per tutti (dipendenti e clienti): gel mani ed i prodotti per l’igiene dovranno essere disponibili in vari punti del locale, tutti i dipendenti dovranno indossare e ben posizionare le mascherine (i clienti dovranno indossarle quando non sono seduti al tavolo), va intensificata dell’igiene dei locali (le toilettes più volte al giorno), va favorito il ricambio d’aria, escluso il ricircolo per il condizionamento, e la pulizia di tutte le superfici piane al termine di ogni passaggio di cliente, i menu saranno scritti alla lavagna, plastificati o visibili dal proprio smartphone. Preferibili i condimenti in bustina e le tovaglie usa e getta. No ai tavoli a buffet e si invece ai tavoli all’esterno (giardini, terrazze, plateatici). Va previlegiata la prenotazione e mantenuto l’elenco dei soggetti per 14 giorni. Non serve l’autocertificazione per la febbre, ma potrà essere misurata. La comunicazione sulle misure di prevenzione va predisposta in italiano ed inglese.

PER COMMERCIO E MODA

Valgono sempre il principio base del metro, della sanificazione corretta (particolare attenzione a corrimani, interruttori…) ed areazione del negozio, degli ingressi contingentati a seconda delle dimensioni del negozio, dell’uso corretto delle mascherine per clienti e consumatori. Gradito, anche per lo shopping e la moda, l’appuntamento. Cade il timore della quarantena o della sanificazione per i resi ed i capi provati: dovranno essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente per scegliere in autonomia, toccandola, la merce. Esattamente come si fa per l’acquisto di frutta e verdura: se si indossano già i propri guanti, per toccare la merce esposta, serve il doppio guanto ad hoc. La postazione alla cassa può essere dotata di barriere fisiche come gli schermi, in alternativa il personale in cassa dovrà indossare la mascherina ed avere sempre il gel mani. Va favorito il pagamento con moneta elettronica. In profumeria si acquista con le stesse modalità, ovviamente no all’uso dei prodotti tester sui clienti. Per sanificare vanno bene tutti i prodotti a base idroalcolica o a base di candeggina che assicurino una corretta ed accurata igiene delle superfici e dei locali.

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