Riforma lavoro, Unindustria Treviso e Confindustria scettiche

Scettici gli industriali trevigiani sulla riforma del lavoro e delle pensioni partorita dal governo Monti. A farsi portavoce del pensiero degli imprenditori della Marca il presidente di Unindustria Treviso, alessandro Vardanega.

"Il governo Monti ha rappresentato un momento di discontinuità, sulla riforma del Mercato del lavoro e delle pensioni riponevamo grandi attese. Ma rispetto al primo tema adesso da parte nostra c'è un giudizio di riserva", ha spiegato oggi Vardanega, anticipando alla stampa alcuni dei temi che saranno toccati dalla sua relazione all'assemblea generale prevista per nel pomeriggio a Conegliano.

Nella città del Cima ci sarà anche il presidente nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi, titolare tra l'altro di un'azienda nel trevigiano.

"Sulle pensioni si è inciso in modo significativo - ha aggiunto Vardanega - ma sul lavoro la considero un'occasione persa. Stupisce - ha proseguito - perchè ci si richiama sempre all'Europa mentre noi non siamo capaci di ispirarci ai modelli del continente, soprattutto quelli del Nord".

Riflettendo del contesto politico in cui si trova il Paese, la guida degli industriali trevigiani ha rilevato come sia evidente "una crisi della rappresentanza. I partiti  sono strumenti di cui non si può fare a meno, ma serve competenza ed un sistema valoriale adeguato. Certe manifestazioni che salgono dal basso non sono messaggi di antipolitica ma segnali di cittadini che auspicano una riaffermazione di partiti come soggetti in grado di essere classe dirigente".

"Deve risvegliarsi una coscienza collettiva - ha sottolineato concludendo Vardanega - e questo lo dico anche a miei imprenditori".