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Economia

Scongiurata la separazione tra officine per revisioni e per riparazioni

Dal Bo: "Accolto l'emendamento dell'eurodeputato Cancian che salvaguarda la specificità del nostro Paese"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Scongiurata la separazione tra officine per revisioni ed officine per riparazioni.

Una vittoria che parla trevigiano e veneto quella ottenuta il 30 maggio a Bruxelles in Commissione Trasporti e Turismo nel corso della votazione sulla proposta di regolamento sui controlli periodici dei veicoli a motore. Una vittoria che salvaguardia tutto il settore delle autoriparazioni del nostro Paese”.

Ad affermarlo un soddisfatto Severino Dal Bo, presidente provinciale e regionale degli autoriparatori e delegato di ANARA, la federazione degli Autorizzati alla Revisione Autoveicoli di Confartigianato.

Giovedì sera è stato raggiunto un accordo di compromesso rispetto alla separazione tra servizi di manutenzione e ispezione e sull´obbligo di revisione per i veicoli a due ruote. Per entrambi i punti è passata una visione che lascia libertà agli Stati membri di tenere conto delle peculiarità nazionali e delle diverse realtà imprenditoriali presenti in ciascuno Stato.

Si tratta di un testo che tiene in dovuta considerazione le specificità nazionali, in particolare in un momento di grave difficoltà economica sembrava assurdo intervenire in modo invasivo su un settore in cui operano, e bene, imprese di piccole dimensioni spesso a conduzione familiare" ha dichiarato l´europarlamentare trevigiano Antonio Cancian al termine della votazione a cui ha partecipato in qualità di membro della commissione Trasporti e Turismo. Il prossimo passo è rappresentato dal voto il prossimo 2 luglio, in sessione plenaria a Strasburgo, del testo approvato.

"Il nuovo pacchetto di leggi –prosegue Dal Bo - stabilisce un sistema di revisione dei veicoli che assicura un alto livello di sicurezza su strada e di protezione dell'ambiente salvaguardando nel contempo, il sistema italiano nato nel 1992, quando ci si pose il problema di affidare le revisioni anche ai privati. All'epoca, quando poteva effettuarle la sola Motorizzazione, si riusciva a ispezionare le vetture dopo 11 anni dalla prima immatricolazione anziché quattro, come avrebbe imposto di lì a pochi anni la Comunità Europea. Allora, al "modello tedesco" (centri revisione specializzati, che effettuano solo questa attività) si preferì un accesso il più aperto possibile. Sistema che si è dimostrato fondamentale nel processo di controllo del parco veicoli circolante ed ha decisamente contribuito a ridurre gli incidenti grazie al miglioramento dell’efficienza dei veicoli. Non a caso il Global status report on road safety 2013, l'osservatorio realizzato dall'Oms nell'ambito della campagna promossa dall'Onu per monitorare i progressi fatti nella direzione della sicurezza stradale da 182 Paesi, ha certificato di recente che in Italia, negli ultimi dieci anni, la mortalità si è dimezzata passando dalle 12 e più vittime ogni 100.000 abitanti registrate nel 2001 alle 6 del 2010”.

Siamo soddisfatti – conclude Dal Bo’- che l’incontro del 25 maggio scorso con tutti i deputati italiani della Commissione TRAN e soprattutto il dialogo con l’eurodeputato Antonio Cancian abbiano portato ad un risultato che valorizza il lavoro dei 6.700 centri di revisione italiani, di cui 150 trevigiani, che garantiscono ogni anno quasi 6 milioni di revisioni“.
 

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