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Economia

Speculazioni sui prezzi in agricoltura: anche Coldiretti Treviso scende in piazza

Oggi a Marghera (VE) erano più di 100 gli imprenditori trevigiani giunti per gridare basta alle speculazioni sui prezzi e per bloccare il rincaro su energie e materie prime

Sono stati più di 100 gli imprenditori agricoli di Coldiretti Treviso che oggi hanno partecipato alla mobilitazione che si sta muovendo in tutte le regioni d’Italia per dire stop alle speculazioni sui prezzi e che ha visto manifestare un migliaio di imprenditori agricoli da tutte le province venete. Sono partiti da tutta la Marca trevigiana, guidati dal presidente Giorgio Polegato. La manifestazione si è svolta presso l’area parcheggio di Forte Marghera in Mestre. Presente con sindaci e consiglieri regionali il Governatore Luca Zaia che è stato lapidario: “Siamo di fronte ad una tragedia. Il latte viene pagato alla stalla come 40 anni fa. Forse per qualcuno fare agricoltura è folklore”.

“Vogliamo fortemente sensibilizzare il Governo sulla attuale crisi economica, energetica e dei prezzi dei prodotti agroalimentari che sta mettendo a dura prova la tenuta delle nostre aziende, prosegue in Veneto in data 25 febbraio 2022 – spiega Polegato -  Anche nella nostra Regione agricoltori, allevatori e pescatori con trattori e animali a seguito lasceranno le campagne e la laguna per far sentire la loro voce contro le speculazioni sui prezzi che pesano anche sui bilanci delle famiglie e rivendicare un’equa distribuzione del valore lungo la filiera necessaria per consentire di coprire i costi di produzione”.

L’iniziativa di Coldiretti dalla scorsa settimana sta percorrendo tutta l’Italia, da Nord a Sud nelle piazze e nei mercati di Campagna Amica con azioni di sensibilizzazione e pressing presso le istituzioni perché le speculazioni lungo tutta la filiera si ripercuotono sui bilanci aziendali e familiari. Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori –spiega Coldiretti - non riescono, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce sui fatturati delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali. Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea. Il latte, ad esempio, viene pagato agli allevatori appena 38 centesimi al litro, mentre un coltivatore di pomodoro da industria per la passata si vede corrispondere solo 10 centesimi al chilo. Non va meglio per chi produce grano per il pane, pagato 31 centesimi al chilo, né per le arance, dove il prezzo in campagna è di 43 centesimi al chilo, che scendono a 18 centesimi al chilo nel caso delle carote. Stop, dunque, alle ingiustizie dando appuntamento a tutti perché la battaglia va combattuta insieme. 

“Dobbiamo continuare a far sentire la nostra voce e portare le nostre richieste sul tavolo del Governo per dare risposte ai nostri agricoltori. Solo così potremmo aiutare e sostenere il settore. Infatti, dopo 20 anni di lotta nella ripartizione dei fondi Feasr, che in passato ha sempre penalizzato le Regioni del Nord a favore di quelle del Sud, basandosi sulla spesa storica, siamo riusciti ad inserire dei criteri oggettivi che tengono realmente conto di ‘quanta agricoltura’ c’è in una Regione. Al Veneto, che rappresenta uno dei territori con il maggior numero di imprese agricole, verrà assegnata una quota importante rispetto al passato. Tradotto significa, più risorse per i bandi, per le aziende del settore e per i giovani che vorranno avviarne una”. Queste le parole dell’assessore all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner, intervenuto questa mattina a Forte Marghera, a Mestre, alla manifestazione organizzata da Coldiretti Veneto, durante la quale ha anche annuncia lo storico risultato ottenuto dal Veneto nell’ambito della ripartizione dei fondi europei.

“Devo ringraziare – ha proseguito Caner - tutti gli agricoltori che nonostante la pandemia hanno continuato a lavorare sui nostri campi per far sì che il cibo arrivasse sulle nostre tavole, consentendo anche alla grande distribuzione di andare avanti e alla quale chiediamo di garantire prezzi equi”. Un impegno che per l’Assessore del Veneto deve però essere sostenuto attraverso un intervento del Governo: “Nei giorni scorsi, insieme ai colleghi della Commissione politiche agricole, siamo stati ricevuti dal Ministro Patuanelli al quale abbiamo richiesto di intervenire subito sui problemi, urgenti: il caro energia e la pratica sleale che riguarda il costo di produzione del latte superiore oggi al prezzo di vendita. C’è poi la questione aviaria su cui pesano non solo i costi diretti per la remunerazione dei capi morti, ma anche di quelli indiretti. Il Ministro ha assicurato che 30 milioni verranno destinati alla filiera avicola, dando ristoro a tutti gli imprenditori agricoli che sono stati colpiti. Questi fondi si aggiungeranno a quelli del fondo di solidarietà”.

Caner guarda poi alla questione dell’autoproduzione energetica: “Il PNRR prevede finanziamenti solo per la costruzione di grandi impianti. Per questo abbiamo chiesto al Ministro di finanziare anche le piccole e medie imprese che hanno la possibilità di autoprodurre la propria energia. Servono incentivi urgenti sui contratti di filiera per sostenere l’efficientamento energetico e per quanto riguarda il Veneto, nel nostro Psr, stanzieremo delle risorse regionali da destinare proprio al risparmio energetico e all’autoproduzione. Ringrazio i consiglieri regionali che stanno lavorando a una proposta di legge sul fotovoltaico che permetterà alle nostre aziende diventare autonome dal punto di vista energetico. Non vogliamo assolutamente – ha chiuso l’Aassessore - lasciare che le multinazionali arrivino sul nostro territorio per fare ettari di fotovoltaico esclusivamente per arricchirsi senza lasciare nulla al Veneto”.  

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