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Natale 2021, cibi e vestiti i regali più gettonati: in calo viaggi ed eventi

Presentata la nuova indagine di Confcommercio e Unioncamere Veneto: bene gli acquisti online ma i veneti preferiscono ancora spendere nei negozi. Meno di una persona su 10 aspetterà i saldi

Dicembre è il periodo più importante dell’anno dal punto di vista dei consumi sia per l’avvicinarsi delle festività che per l’avvio dei saldi di fine stagione a inizio gennaio.

L'indagine

Lunedì 20 dicembre Confcommercio e Unioncamere Veneto hanno presentato una nuova indagine realizzata tra il 6 e l’11 dicembre su un campione di 600 persone residenti in Veneto. Durante queste festività, i veneti prediligeranno partecipare a feste e pranzi in famiglia (82,9%), fare acquisti (79,9%), e frequentare bar e ristoranti (58,1%). Saranno invece meno orientati a fare viaggi (27,3%), a visitare mostre o musei (27,2%) e a frequentare palestre o piscine al chiuso (17,4%). In base alla fascia d’età della popolazione, i giovani tra i 18 e 25 anni frequenteranno in modo più assiduo bar e ristoranti (91,8%) e cinema o teatri (65,3%). Gli Over 60 invece, frenati dalla paura di un possibile contagio, assumeranno un atteggiamento più cauto rispetto alle possibili attività da fare durante il periodo natalizio. Sul fronte della spesa media pro-capite, circa la metà dei veneti (49,6%) spenderà per gli acquisti tra i 100 e i 300 euro. Il 20,4% della popolazione spenderà tra i 300 e 500 euro e un 18,1% meno di 100 euro. Solo il 3,4% spenderà più di mille euro. Nelle fasce di spesa più basse si trovano i giovani dai 18 ai 25 anni (35,6%, non oltre i 100 euro), gli Over 60 (5,3%) invece dichiarano di voler spendere anche cifre sopra i mille euro. Il clima dei consumatori è positivo e il periodo natalizio del 2021 sarà caratterizzato dalla volontà dei consumatori di trascorrere le feste con amici e parenti. Gli acquisti si stanno concentrando su prodotti enogastronomici (91,2%), abbigliamento (79,1%), libri (69,2%) e sui prodotti per la cura della persona (68,6%). Inferiori saranno le spese in articoli di oreficeria (31%) e viaggi o biglietti per eventi (32,5%). Sono i giovani (18-25 anni) che acquistano più libri, mentre per gli Over 60 gli articoli meno acquistati sono i viaggi o biglietti.

Per quanto riguarda i canali di vendita gli acquisti verranno fatti al principalmente nei centri commerciali (64,3% dei rispondenti), altro importante canale sarà il web (56,9%) e seguono poi i negozi di vicinato (50,1%). Per quanto riguarda le fasce d’età sono principalmente i giovani che usufruiranno del canale web per i propri acquisti, mentre i punti vendita tradizionali saranno più frequentati dagli over 60 (56%). Nonostante la fascia di persone che scelgono gli acquisti on-line  rimane sempre più elevata la presenza dei consumatori che si recheranno in punti vendita fisici. Dal punto di vista degli acquisti attraverso il canale web i veneti dichiarano che compreranno principalmente viaggi o biglietti per eventi (69,9%), elettrodomestici, tv ed elettronica (57,3%) seguono le carte regalo o buoni regalo (53,2%), molto probabilmente per i prezzi più competitivi che offre questo canale. Mentre gli articoli meno comperati tramite internet saranno i generi alimentari (23,3%) e l’abbigliamento e calzature (34%), visto che sono una tipologia di beni per il quale il consumatore vuole avere la possibilità di provarlo o di vederelo dal vivo.

I commenti

Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto, commenta: «La fotografia che emerge dall’indagine sui consumi in Veneto, proprio perché fotografia, non può fare altro che fissare un momento e in questo Natale 2021, con la pandemia che non molla la presa, non vi è dubbio che la situazione sia in costante evoluzione. Ciò nonostante alcune indicazioni sono molto chiare: c’è una ripresa dei consumi, e questo di per sé è un dato importante, che si orienta sui beni utili. La scelta poi di privilegiare l’e-commerce se da un lato conferma un trend assodato, dall’altro evidenzia, accanto alla tenuta dei centri commerciali, il buon risultato dei negozi di vicinato dove qualità e competenza rappresentano il “quid” in più che contribuisce, e non poco, a mantenere vitali non solo i centri storici dei capoluoghi ma anche i quartieri delle città e i mille piccoli e grandi centri di cui la nostra regione è ricca. Infine i saldi. Se meno di una persona su dieci dice che li aspetterà per fare acquisti, significa che il format ha perso appeal e che, nonostante rappresenti uno spot pubblicitario a costo zero per le imprese, va necessariamente ripensato».

Mario Pozza, presidente di Unioncamere del Veneto, conclude: «Gli indicatori sui consumi sono sicuramente positivi e ci segnalano anche alcuni dinamiche importanti come gli acquisti nei negozi fisici che rappresentano un segnale positivo per le nostre attività. Infatti dopo il Covid la preoccupazione era che le persone si fossero abituate alle piattaforme online, ma questo non è successo ed è anche grazie alla capacità ed alla tenacia dei nostri negozianti che hanno saputo resistere e mettersi in gioco. Purtroppo, però, ci sono delle ombre all’orizzonte che potrebbero frenare i consumi, nei prossimi mesi, come il caro dell’energia. Un fattore che rischia di gravare sul potere all’acquisto e che potrebbe diventare strutturale. È necessario, quindi, che il Governo mantenga alta l’attenzione su questa tema e cerchi le soluzioni più efficaci, ma questo da solo non è sufficiente. Per questo faccio un appello e mi auguro che in questo Natale si acquisti in Veneto e nei nostri negozi perché dietro queste attività ci sono imprenditori che pagano le tasse e che ogni mattina alzano le serrande tenendo vivi i nostri centri».

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