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Economia

Trevigianfidi: nel 2020 fidi e finanziamenti per 17 milioni, tutti per liquidità

Fabio Calzavara, direttore Trevigianfidi: «Gli artigiani hanno avuto bisogno di credito per pagare stipendi e fornitori, gli investimenti sono quasi scomparsi»

Trevigianfidi nel corso del 2020 ha deliberato garanzie per 17,5 milioni di euro, in crescita rispetto al 2019. Il Covid ha cambiato il credito e il lavoro dei consorzi Fidi, diventati nel corso dell’anno scorso fonte della liquidità per pagare fornitori e stipendi, mentre gli investimenti sono quasi scomparsi. E’ quanto emerge dall’analisi sul bilancio di Trevigianfidi, approvato dall’assemblea a fine giugno. Il consorzio di Casartigiani ha deliberato nuovi finanziamenti per 2,5 milioni nel 2020, con una crescita rispetto all’anno prima. Ma a questi vanni aggiunti tutte quelle garanzie date negli anni precedenti, e ancora in essere, che sono state “prorogate” dal governo nel corso della pandemia. Il pacchetto gestito da Trevigianfidi sale così a 17,5 milioni. Ma se l’ammontare complessivo non è molto diverso rispetto agli anni precedenti alla pandemia, a cambiare radicalmente sono le ragioni che hanno portato le partite iva a chiedere credito alle banche e garanzie al consorzio fidi. I numeri sono impietosi: appena 10 le pratiche avviate per investimenti, per un totale di 350 mila euro. Un crollo dell’80% rispetto alle medie di Trevigianfidi. Tutto il resto del credito è servito alle aziende per pagare i dipendenti, le tredicesime e quattordicesime e i fornitori.

«La pandemia ha messo in  crisi molte imprese ed il ruolo del confidi è diventato ancor più importante », sono le parole di Fabio Calzavara, direttore di Trevigianfidi. «Se fino al 2019 il nostro lavoro era in gran parte dedicato ad aiutare le imprese a cambiare macchinari, intervenire sulla sede, ad ampliarsi o ad aumentare la produzione, nel 2020 siamo diventati un sostegno fondamentale per pagare stipendi e fornitori». In quest’ambito sono stati fondamentali gli accordi siglati con i Comuni, che dopo alcuni anni di rallentamento, hanno ripreso fortemente a distribuire contributi ai confidi. Trevigianfidi nel corso del 2020 ha deliberato 1,5 milioni di euro di nuove pratiche per liquidità al tasso fisso dello 0,70% grazie agli accordi siglati con le 40 amministrazioni comunali della provincia di Treviso e le BCC del territorio, Centro Marca Banca su tutte, iscrivendo 87 nuovi soci alla cooperativa; accordi con altri comuni della provincia si stanno ancora perfezionando. «E’ stato un aiuto fondamentale quello arrivato dai Comuni, che ci auguriamo continuerà anche nei prossimi anni. Perché passata la fase acuta della pandemia, le imprese continueranno ad avere bisogno di credito per uscire definitivamente dalla crisi ed investire per ripartire», prosegue Calzavara.

Significativo anche il dato relativo agli importati garantiti nel 2020 sul fondo antiusura che il confidi gestisce con il contributo del Ministero dell’Economia e delle Finanze: 1,1 milioni, il 10% in più rispetto al 2019. Si tratta di fondi utilizzati per aiutare le imprese maggiormente in crisi, a rischio di essere avvicinate da usurai e criminalità organizzata. Infine nel 2020 Trevigianfidi è stato iscritto all’elenco gestito dall’O.C.M. Organismo dei Confidi Minori che, su indicazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, vigila sul rispetto della disciplina alla quale i confidi sono sottoposti; l’iscrizione è avvenuta dopo aver analizzato l’operato del consorzi a seguito della domanda presentata ad ottobre.

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