Casartigiani contesta la nuove misure antismog: «Eccessive, penalizzano le piccole imprese»
Il direttore dell'associazione Salvatore D’Aliberti: «I mezzi Euro4 e Euro5 arrivano fino al 2015. Vengono utilizzati per assistenza ai clienti, per portare merce in cantiere, per riparazione nelle case dei cittadini. Auspichiamo ci saranno deroghe adeguate»
«Bloccare gli Euro 4 per tutto l’inverno, e addirittura i mezzi per il trasporto di merci Euro 5 con l’allerta rossa, significa penalizzare le piccole imprese che ancora stanno soffrendo per le pandemia». Così Salvatore D’Aliberti, direttore di Casartigiani Treviso, sulle nuove regole antismog indicate dalla Regione Veneto e che vedranno concretizzazione nelle ordinanze dei sindaci nelle prossime settimane.
«I veicoli Euro4 sono stati immatricolati fino al 2011, gli Euro 5 addirittura fino al 2015. Come si può pensare che piccoli artigiani cambino i propri mezzi così frequentemente?», puntualizza il direttore dell’associazione di categoria. I primi verrebbero bloccati dal lunedì e venerdì fin dal primo di ottobre (anche se lo stato di emergenza porterà probabilmente ad un rinvio al primo gennaio), mentre i mezzi per trasporto merci Euro5 saranno fermati in caso di allerta rossa dalle 8.30 alle 12.30.
«Si tratta di furgoni e mezzi che vengono utilizzati da piccoli artigiani per i servizi ai cittadini, per eseguire riparazioni nelle abitazione, per recarsi in cantiere, per portare merce dove si sta lavorando, o per fare assistenza ai clienti. Bloccarli significa limitare il lavoro e creare un danno ai piccoli imprenditori e ai cittadini. Queste misure vanno a penalizzare le piccole imprese che hanno meno possibilità di aggiornare il parco mezzi frequentemente», prosegue D’Aliberti. Casartigiani è ben consapevole della necessità di ridurre lo smog, e più volte in questi anni ha sensibilizzato gli associati ad utilizzare tecnologie sostenibili, a scegliere l’energia proveniente da fonti rinnovabili, a rinnovare le caldaie.
«Il problema delle emissioni riguarda solo parzialmente i mezzi, come dimostrato durante il periodo di lockdown», conclude il direttore D’Aliberti. «Auspichiamo che alle limitazioni si accompagnino deroghe per consentire agli artigiani di lavorare serenamente».