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EBiCom, l’Ente bilaterale del terziario, celebra i 30 anni

Una realtà importante nata nel 1992 dall’Unione provinciale Confcommercio (all’epoca Unascom) e da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UiltuCS Uil

Celebra l’importante compleanno con le Autorità, le Parti sociali riunite, i soci venerdi 25 novembre, dalle ore 15 alle ore 18 con un convegno a Villa Braida di Mogliano Veneto, cui interverranno in apertura i vertici della Camera di Commercio, della Provincia, il Vescovo della Diocesi di Treviso Michele Tomasi, oltre al presidente Adriano Bordignon e alla vicepresidente Patrizia Manca. In rappresentanza degli Organismi nazionali interverranno: Giuseppe Zabbatino, direttore di EBinter, Guido Lazzarelli, direttore centrale delle politiche del lavoro di Confcommercio, Alessandro Nucara, presidente di EBNT, Ente bilaterale nazionale del turismo. Chiuderà i lavori Dania Sartorato, presidente provinciale dell’Unione Confcommercio. L’Ente provvederà a premiare, con una targa di riconoscimento, i past president che hanno fatto la storia di questo Ente che rappresenta “pariteticamente” imprese e lavoratori. Verrà ricordato Luciano Colleoni, il primo presidente, mancato qualche anno fa, ritireranno la targa le figlie, poi Aurelio Munari, Mirco Ceotto, Vigilio Biscaro, Massimo Marchetti, Mario Piovesan, Luca Bertuola come coordinatore, tutti protagonisti della storia sindacale trevigiana che hanno intessuto relazioni di crescita per il terziario.

Il motto della giornata, che ricorre negli interventi, “è riassumibile in cinque parole” - spiega il Presidente Adriano Bordignon - “persone, lavoratori, imprese, società, insieme. Ognuna di queste parole sta a significare i valori dell’Ente, ma indica anche le attività, che pongono al centro le persone e il lavoro, in un’ottica di crescita, di aiuto e di sviluppo circolare, in una società che non vuole lasciare indietro nessuno e che punta allo sviluppo. La grande innovazione dell’Ente, sta essenzialmente nell’aver compreso che anche le micro e piccole imprese, quelle con meno di 5 dipendenti, possono avere accesso agli aiuti e ai sussidi riservati a quelle di maggiori dimensioni, sdoganando un concetto di impresa rigido laddove la piccola dimensione era esclusa da benefici e vantaggi. Oggi ci troviamo a raccontare una grande storia che ci fa apparire scontati certi risultati, ma dietro ad ognuno di essi c’è stato e c’è tuttora un pensiero alto. Penso all’apprendistato, al part time, alla conciliazione lavoro famiglia, agli strumenti di sostegno al reddito che integrano gli ammortizzatori nazionali. Pensiamo al mondo del lavoro di 30 anni fa, ed oggi ci rendiamo conto che tutto questo è flessibilità a portata di tutti, anche dei più piccoli, grazie alla bilateralità”.

I numeri - per citare solo quelli principali - parlano chiaro e il buon funzionamento dell’Ente è una grande soddisfazione per tutti. Il welfare cui EBiCom dà accesso prevede ben 23 tipologie di sussidi ai lavoratori. Dal 2000, il numero di pratiche è esorbitante: 20.711 pratiche per un erogato complessivo di 5.954.678,88 euro, per le aziende, sono stati messi a disposizione 13 diversi servizi per un totale di 6131 pratiche ed un erogato di 1.411.509,26 euro. Uno dei pilastri della bilateralità è la Commissione di conciliazione e arbitrato, che in 25 anni ha gestito 6.380 pratiche col vantaggio di risolvere i contenziosi in materia di lavoro in breve tempo, senza dispendio di denaro e senza gravare sulla giustizia ordinaria. In materia di sicurezza negli ambienti di lavoro sono stati formati, senza oneri per le aziende, circa 70 mila lavoratori. EBiCom, oltre ad essere un erogatore di politiche attive, è anche un punto di riferimento della comunità economica perché ogni anno, da 21 anni a questa parte, produce il report completo sull’andamento del terziario e sul mercato del lavoro, diventando un interfaccia importante per le Istituzioni e le imprese.

“Ripercorro con orgoglio i risultati prodotti dall’Ente” - spiega la Vicepresidente Patrizia Manca - “non solo per la quantità di pratiche ed il gran numero di sussidi erogati, ma soprattutto perché la bilateralità ha contribuito a ribaltare la relazione imprenditore-sindacato mettendo al centro le persone e sviluppando un modello di partecipazione attiva che aiuta la crescita, qualificando entrambi.  In 30 anni si è sviluppata una cultura del lavoro “buono” basato sul dialogo e sulla competenza che connota il nostro territorio come un’area di avanguardia sindacale. Abbiamo compiuto insieme un pezzo di strada importante, durante la pandemia la bilateralità ha potuto esprimere molto, ora ci aspettano grandi sfide, a partire da quelle generazionali. I nostri settori devono diventare e restare attrattivi per i giovani. La capacità di esprimere un welfare moderno, al passo coi tempi farà la differenza per molte imprese e molti lavoratori”.

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