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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Crescono in provincia di Treviso (+196) le sedi d’impresa

L’edilizia è ancora in crescita per la provincia trevigiana. Continuano invece a diminuire le attività del commercio al dettaglio e della ristorazione

Rispetto al dato di dicembre 2021, le sedi d'impresa crescono in provincia di Treviso (+196) e diminuiscono in provincia di Belluno (-87): a fine 2 2022 sono rispettivamente 79.489 e 13.738 nei due territori. L'edilizia è ancora in crescita per la provincia trevigiana. Continuano invece a diminuire, sia nel trevigiano che nel bellunese, le attività del commercio al dettaglio e della ristorazione. E sono tendenze già osservate nello scorso trimestre, osserva il presidente della Camera di Commercio di Treviso-Belluno, Mario Pozza. In provincia di Treviso continuano a crescere le imprese edili: in un anno oltre 200 unità in più nelle costruzioni e 120 in più nelle agenzie immobiliari, «risultato, questo, amplificato indubbiamente dagli incentivi fiscali". Per la provincia di Belluno i numeri in gioco sono più contenuti: rispetto a dicembre 2021 si contano una decina di agenzie immobiliari in più (+14), mentre il settore delle costruzioni è sostanzialmente stabile (+2). «Qui mi preme sottolineare l'importanza di questi monitoraggi- continua Pozza- perché offrono spunti per individuare eventuali situazioni anomale o tendenze speculative, come è successo proprio di recente per l'edilizia».

I dati di fine anno confermano anche la flessione del commercio al dettaglio e delle attività di ristorazione. La tendenza riguarda entrambe le province: a Treviso in un anno si contano oltre 100 esercizi commerciali in meno ed altrettanti ne sono stati persi nella ristorazione. A Belluno sono quasi 50 gli esercizi nel commercio al dettaglio a mancare all'appello e quasi 30 quelli collegati alla ristorazione.

«Perdere negozi al dettaglio, bar e ristoranti significa perdere attività» evidenzia Pozza «che non sono solo servizi e non raccontano solo il nostro tessuto economico, ma hanno anche una valenza sociale. Nei piccoli centri e nelle comunità montane queste attività oltre ad essere dei servizi necessari, sono anche luoghi di aggregazione sociale e contribuiscono, a mantenere vivo un territorio». Infine, i dati, conclude Pozza, «confermano infine un'altra tendenza: la contrapposizione fra contrazione delle sedi d'impresa e l'aumento delle filiali dipendenti per effetto non solo di plurilocalizzazioni, ma anche di processi di acquisizione o trasformazione d'impresa».

Questo fenomeno è osservabile in particolare nel manifatturiero con -22 sedi a Treviso e -18 a Belluno nell'ultimo anno, e +33 filiali a Treviso e +6 a Belluno. Rispetto a dicembre 2021, c'è un aumento +196 sedi nella marca trevigiana ed una diminuzione di -87 unità nella provincia bellunese. Circa la metà della dinamica annuale è riferibile all'insieme delle imprese artigiane: in un anno aumentano di +80 unità a Treviso e diminuiscono di -49 a Belluno. Questa tendenza porta a contabilizzare, a fine 2022, 22.638 imprese artigiane a Treviso (il 28,5% del totale imprese) e 4.617 sedi artigiane a Belluno (33,6%). Le chiusure amministrative, che si intensificano nell'ultima parte dell'anno, vedono una flessione su base congiunturale per entrambe le province: da settembre a dicembre 2022 -338 sedi a Treviso (erano -322 da settembre a dicembre 2021) e -80 imprese a Belluno (-68 un anno fa). Rispetto a dicembre 2021 le filiali dipendenti salgono di +319 unità nella marca trevigiana e di +78 unità nel bellunese. L'aumento che porta a 18.882 unità nella provincia di Treviso e a 4.548 unità nella provincia di Belluno.

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