Appalti PNRR, rischio gare deserte e perdita fondi
CNA: «Suddividere gli appalti in lotti funzionali a misura di piccola impresa»
«C’è il rischio che entro Natale le gare di appalto per le opere pubbliche connesse al PNRR comincino ad andare deserte perché le imprese più grandi e strutturate sono sature di lavori per i prossimi mesi, alcune anche per anni, mentre rimangono escluse dall’effettiva possibilità di partecipare ai bandi migliaia di piccole imprese». Lo rileva Michele Gazzola, presidente di CNA Edilizia, titolare della Edilquattro di Castelfranco.
«Le imprese più grandi e più strutturate sono sature di lavoro e spesso decidono di non partecipare alle gare per nuovi lavori perché sanno che non riuscirebbero a portarli a termine con gli organici che hanno, non si trova forza lavorativa bisognerebbe fare in modo di velocizzare l’entrata nel mondo del lavoro chi ne a diritto e dovere» conferma Ilario Pavan, presidente del Cosvem, il Consorzio che associa 77 ditte specializzate in restauro e manutenzioni edilizie e di impianti elettrici ed idraulici. Il problema può avere ripercussioni serie. Se i bandi di gara vanno deserti, infatti, gli enti locali restano con il cerino in mano e perdono i fondi che dovranno essere restituiti all’Europa. Si rischia così di mancare l’opportunità storica di modernizzare il nostro territorio sotto il profilo infrastrutturale.
Per la CNA una soluzione al problema è suddividere i grandi appalti pubblici in lotti funzionali per rendere possibile anche alle piccole imprese di partecipare alle gare. Attualmente, solo il 18% dei bandi prevede la suddivisione dell’appalto in lotti funzionali e solo 1 stazione appaltante su 5 motiva le ragioni della mancata suddivisione in lotti.
«Le piccole imprese non hanno spesso la “forza” per partecipare alla gare di appalto anche per la mole di burocrazia che ciò richiede. Basti pensare che ai bandi di gara sono allegati fino a 150 documenti – spiega Luca Frare, provinciale di CNA territoriale di Treviso -. Se gli appalti fossero suddivisi in lotti funzionali, anche le PMI potrebbero partecipare facendo la loro parte della grande partita del PNRR per la modernizzazione del nostro territorio».
Ma le proposte di CNA per rendere il settore degli appalti pubblici più a misura di piccola impresa sono anche altre. Parliamo di un settore – giusto per scattare un’istantanea della realtà attuale - che conta 36 mila stazioni appaltanti che ci comportano diversamente sul territorio nazionale dove dal 2016 ad oggi le modifiche al codice sono state 813 a cui si assommano le 17 linee guida ANAC e i 45 decreti ministeriali. Una selva burocratica, un’“acqua perigliosa e guata” - verrebbe da dire citando il Poeta – in cui addentrarsi a proprio rischio e pericolo.