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L'OPINIONE

Pozza, Unioncamere del Veneto: «Terza corsia A4 Venezia-Trieste, dove la burocrazia uccide»

La lettera aperta: «Quante bare ancora dobbiamo veder sfilare a causa di un’autostrada killer? Quante vedove e quanti orfani dobbiamo ancora vedere piangere i loro cari, morti su una strada che percorrono per lavorare e mantenere la propria famiglia?»

Sono passati solo pochi giorni dal mio ultimo appello e nulla è accaduto, se non ancora incidenti e tragiche morti. L’ultima è di stanotte: l’ennesima vita, quella di un giovane padre, sacrificata all’immobilismo di una burocrazia che, nel tratto maledetto tra San Stino di Livenza e Portogruaro, uccide. Uno degli snodi strategici più importanti del Nordest, quello della A4 Venezia - Trieste, dove il traffico di persone e merci su gomma è tornato a superare i livelli pre-covid con un aumento dei volumi di traffico di oltre il 26%, è diventato – di fatto – una condanna a morte per chi lo percorre. Quante bare ancora dobbiamo veder sfilare a causa di un’autostrada killer? Quante vedove e quanti orfani dobbiamo ancora vedere piangere i loro cari, morti su una strada che percorrono per lavorare e mantenere la propria famiglia?

E’ ormai del tutto inaccettabile questo stillicidio continuo, che dura da un tempo che definire ‘troppo’ è riduttivo. Un ritardo - 13 anni possono essere definiti un ritardo? - che comporta un tributo quasi giornaliero di vite umane, di feriti, di incidenti, blocchi e code chilometriche, di disagi e costi economici per le imprese e le amministrazioni. E questo perché la burocrazia cavilla e non è in grado di accelerare i tempi della nuova concessione e sbloccare la conclusione dei lavori per la terza corsia! I nostri imprenditori sono stremati da una situazione in cui la preoccupazione per la sicurezza dei propri lavoratori si somma alla beffa dei ritardi e delle relative perdite economiche.

Per l’ennesima volta faccio un ulteriore, urgente e improcrastinabile appello al Governo, perché ascolti la voce dei Sindaci e dei soggetti che hanno competenza su questo territorio e ponga fine a questa scia di sangue e di perdite, dandoci una soluzione certa, in termini di sicurezza prima di tutto, di risorse, di efficienza e competitività. Come presidente di Unioncamere del Veneto esprimo le mie più sincere condoglianze e il mio cordoglio ai famigliari e ai colleghi di lavoro colpiti da questa tragica perdita, tanto più dolorosa perché avvenuta svolgendo la propria professione. E completamente assurda in un Paese che vuole essere moderno.

Mario Pozza

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