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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Turismo, Caner: «In Veneto non aumentiamo posti letto agriturismi»

La modifica che allarma Confturismo è la possibilità di gestire diversamente i 60 posti letto concessi agli agriturismo

La legge regionale veneta sugli agriturismi vedrà la luce, ma senza forzature e con una mediazione che la renderà 'digeribile' anche al mondo del turismo tradizionale. Lo spiega alla Agenzia 'Dire' l'assessore regionale al Turismo, Federico Caner, in risposta alla nota diffusa martedì sera dal presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli in cui l'associazione paventava il rischio che la nuova norma, al momento al vaglio delle commissioni, inneschi «una guerra tra i poveri». «La modifica che allarma Confturismo è la possibilità di gestire diversamente i 60 posti letto concessi agli agriturismo - spiega Caner - Finora gli agriturismo possono avere fino a 60 posti letto, di cui al massimo 30 nella struttura principale e altri 30 come agricampeggio. La nuova norma prevede che ci sia più flessibilità nella ripartizione, mantenendo il limite dei 60 posti complessivi».

Questa, però, visto anche il momento in cui il turismo è fermo e quindi non si evidenzia una particolare esigenza di posti letto «è una modifica su cui si può anche soprassedere» anticipa Caner «ipotizzando un emendamento alla norma che riporti la situazione com'era». Le altre modifiche, invece, sono importanti ma «non impattano fortemente nel rapporto con le altre strutture turistiche».

La modifica della percentuale di prodotti autoctoni dell'agriturismo, ad esempio «la porta dal 65% al 50%. Ma contestualmente abbiamo previsto che la quota di prodotti tipici del territorio certificati si alzi dal 20% al 35%», quindi il 15% in meno di prodotti realizzati direttamente nell'agriturismo viene compensato da un 15% in più di prodotti tipici del territoio, «magari forniti da un agriturismo vicino». Tra l'altro bisogna ricordare che «fino alla scorsa legislatura la quota di prodotti da agriturismo era del 50%, ed è stata alzata al 65% per un errore in consiglio regionale...È fuori luogo, nessuna Regione ha una percentuale del genere. Anzi, quelle confinanti con il Veneto prevedono il 35%».

Per quanto riguarda la possibilità di effettuare l'asporto dei cibi, invece, «lo ha previsto lo stesso dpcm durante il lockdown», ricorda Caner, secondo cui la decisione non impatterà sull'attività dei ristoranti una volta tornati alla normalità. «Tutte le altre sono modifiche migliorative dal punto di vista della burocrazia e adeguamenti a normative nazionali, ad esempio l'introduzione dell'enoturismo e dell'olioturismo», conclude Caner. Insomma, «noi siamo disponibili a ragionare, non siamo di corsa, si può  trovare una mediazione».

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