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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Vendrame, Confartigianato: "Revocato il fermo dell’autotrasporto, ma niente novità sulle accise"

"Il rimborso delle accise è un diritto che spetta agli autotrasportatori per il contenimento dei costi, per equipararli a quelli degli altri operatori e per il mantenimento della competitività. Deve rimanere, pertanto, un provvedimento intoccabile a garanzia del futuro delle imprese"

TREVISO Revocato il fermo dell’autotrasporto che era stato fissato nelle giornate dal 25 al 28 settembre, in attesa dell’incontro fissato per il prossimo 2 ottobre tra le Associazioni del settore e il ministro Danilo Toninelli. La decisione arriva dopo l’invio, in data 10 settembre, di una lettera di sollecito al Ministro dei Trasporti da parte di Confartigianato Trasporti, Fita Cna e Sna Casartigiani a rispettare gli impegni presi con la categoria alla fine di luglio e ad una settimana esatta dalle dichiarazioni di apertura fatte del Ministro nel corso della Convention di Confartigianato Trasporti, svoltasi a Roma. La lettera metteva in evidenza le questioni più urgenti da risolvere: l'aumento della somma stabilita per le deduzioni forfettarie delle spese non documentate, ridotta a 38 euro a viaggio (per quelli fuori dal Comune), contro i precedenti 51 euro; l’ impegno ad evitare il taglio delle risorse per la riduzione delle accise sul gasolio e la pubblicazione dei costi minimi di sicurezza, dopo l'avvenuta legittimazione da parte della Corte Costituzionale. La missiva faceva riferimento anche al tema della sicurezza nella circolazione stradale, sottolineando che il sistema virtuoso che contribuisce alla sicurezza nella circolazione stradale ha origine dal riconoscimento di un corrispettivo economico per i servizi di trasporto che garantisca almeno la copertura dei costi minimi di esercizio.

IL PUNTO DI VISTA DI DANILO VENDRAME, PRESIDENTE AUTOTRASPORTATORI CONFARTIGIANATO IMPRESE MARCA TREVIGIANA

"Nell’intervento fatto dal Ministro Toninelli alla Convention nazionale di Confartigianato Trasporti, svoltasi la scorsa settimana a Roma con la questione del fermo spostato dal 25 al 28 settembre, di fatto, ancora pendente, abbiamo riscontrato una certa apertura verso l’autotrasporto italiano, almeno su alcuni punti. La nostra Associazione è stata tra quelle che hanno protestato più vivacemente contro la riduzione della somma giornaliera per le deduzioni forfettarie per i piccoli autotrasportatori (attualmente diminuite da 51 a 38 euro per l’anno 2017) e il Ministro ha dichiarato pubblicamente che verranno aumentate. Auspichiamo che vengano portate almeno a quota 46 euro, equiparandole alle trasferte per i dipendenti autisti. Siamo coscienti che gli attuali 60 milioni del fondo autotrasporto non possono bastare, ma se il Ministro vuole dare seguito al suo impegno pubblico di difendere la dignità degli autotrasportatori, dovrà fare in modo di reperire maggiori risorse non solo per il 2017 ma anche per l’anno in corso".

"Preoccupa molto, invece, la posizione molto più sfumata del Ministro sulla questione centrale degli sconti sulle accise del gasolio, sulla quale abbiamo avuto la conferma che c’è una riflessione in corso sui tagli per il 2019. Nel corso della Convention di Confartigianato Trasporti ho più volte ribadito la necessità di riavviare immediatamente lo stato di agitazione della categoria, qualora passasse qualsiasi riduzione o, peggio, l’esclusione dai benefici del rimborso delle accise sul gasolio per i possessori di mezzi Euro 3 con massa complessiva superiore ai 75 q.li. Provvedimento mortifero che andrebbe ad impattare in maniera devastante non solo sull’autotrasporto professionale per contro terzi ma anche su quello in conto proprio. Parliamo di un parco mezzi complessivo che nel Veneto conta quasi 14.000 unità, pari al 25% del parco totale dei mezzi pesanti – stessa percentuale per quelli immatricolati in Provincia di Treviso che registra un totale di oltre 3.000 mezzi potenzialmente coinvolti".

"Non deve passare assolutamente la logica che velatamente si è cercato di diffondere anche alla convention, quella delle questioni di tutela ambientale come giustificazione dei possibili tagli. Il rimborso delle accise è un diritto che spetta agli autotrasportatori per il contenimento dei costi, per equipararli a quelli degli altri operatori e per il mantenimento della competitività. Deve rimanere, pertanto, un provvedimento intoccabile a garanzia del futuro delle nostre imprese. Con questo non vogliamo dire che non siamo sensibili ai temi della sostenibilità. Anzi, l’autotrasporto Veneto registra attualmente una percentuale di mezzi euro 5/6 che supera la metà dell’intero parco veicolare (23.696 mezzi su un totale di 46.826 – dati aggiornati a giugno 2018), ma sappiamo benissimo come sta andando la gestione dei contributi per la rottamazione dei camion vecchi: le nostre aziende stanno ricevendo solo una parte dei pochi contributi stanziati e con 2 anni di ritardo. Una seria politica ambientale per lo svecchiamento del parco veicolare inquinante e poco sicuro, ha bisogno di ben altri stanziamenti a favore delle imprese, rispetto agli attuali 35 milioni di euro messi a disposizione".

"Pieno appoggio a questo Governo e al Ministro Toninelli nella battaglia di giustizia nei confronti dei concessionari autostradali. Positivo anche l’impegno sulle questioni del distacco dei lavoratori. Dobbiamo fare come la Francia e la Germania che tutelano il loro trasporto nazionale. Il governo deve garantire provvedimenti contro le furberie di chi disloca un'impresa all'estero e poi la fa lavorare nel nostro Paese violando costantemente le regole sul cabotaggio. Il Ministro Toninelli ha accennato anche alle questioni aperte sui costi minimi di esercizio. Si è impegnato per la pubblicazione periodica degli stessi, aggiungendo che lavorerà anche per le garanzie dei pagamenti. Sono tutte indicazioni in linea con quelle da tempo evidenziate da Confartigianato Trasporti. Nel frattempo le analisi del Centro Studi Confartigianato fanno emergere, purtroppo, ancora una serie di condizioni penalizzanti per il nostro settore; dal calo degli investimenti nelle infrastrutture stradali, all’aumento del costo del gasolio(+25% su base annua), passando per l’enorme gap sui costi del personale, rispetto ai competitor europei e la nostra quota di trasporti internazionali ai minimi storici".

"I dati del nostro settore, mai cosi contrastanti, sono indicatori di un mondo in rapida trasformazione, specialmente nel Veneto. Anche se con percentuali inferiori rispetto ai dati UE, il fatturato dell'autotrasporto italiano è in aumento (+4,3%). Ssi registra il costante calo degli autisti (-150.000 dal 2008) e dei padroncini (-105.000 dal 2008). Anche nel Veneto cala il numero degli autotrasportatori artigiani ma contemporaneamente si rileva un aumento sensibile del saldo addetti in area EBAV (+ 500 addetti rispetto al 2017). Nella nostra regione, il settore ha una performance occupazionale migliore rispetto a tutti gli altri: crescono le imprese artigiane dedicate alla logistica, gli autotrasportatori che rimangono sul mercato diventano sempre più strutturate e aumentano il numero degli addetti. Il problema principale da risolvere è quello di trovare autisti. Aspetteremo con fiducia e controlleremo i prossimi provvedimenti governativi con l’auspicio che vengano attuati per garantire realmente agli autotrasportatori italiani le condizioni necessari per lavorare ogni giorno con dignità e per affrontare le sfide che si stanno prospettando per il futuro".

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