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Economia Montebelluna

Veneto Banca: dramma per gli azionisti. Si va verso il fondo Atlante e lo stop in Borsa

Nel frattempo la Consob ha approvato il regolamento dell'Arbitro per le controversie finanziarie, un nuovo ed efficace strumento di tutela degli interessi degli investitori

MONTEBELLUNA "Veneto Banca ha bruciato circa 4.5 miliardi di Euro. Ad oggi il conto lo pagano gli azionisti, ma è necessario, ed anzi indispensabile, avere rispetto della magistratura e fiducia nella giustizia. Il mercato non sarà senz’altro clemente e, del resto, la strada per la quotazione in Borsa è decisamente in salita". Così ha parlato l'avvocato Matteo Moschini del Movimento Difesa del Cittadino di Treviso in merito alle ultime notizie che giungono sull'istituto bancario di Montebelluna.

Appare improbabile infatti, a detta degli analisti, che si riesca a raggiungere la soglia minima di flottante. Considerato che l'aumento di capitale che sarà lanciato contestualmente all'Ipo dovrà essere realizzato - come imposto dalla Banca centrale europea - entro il mese di giugno, anche per Veneto Banca sembra farsi ogni giorno più realistica l'opzione Atlante e lo stop alla Borsa. Ciò tanto più se si considerano i multipli di mercato. Se, come pare, Veneto Banca fosse valorizzata al minimo di 0,10 Euro per azione, essa sarebbe comunque valutata 0,35 volte il patrimonio netto, molto di più rispetto ad Ubi Banca (0,32), Banco Popolare (0,30) e Credito Valtellinese (0,28); per non parlare di Mps (0,19) e Carige (0,16). "È per tale ragione che gli investitori istituzionali restano lontani: per essere appetibile, Veneto Banca dovrebbe offrire le proprie azioni a multipli vicini a quelli di Mps e Carige, ma nella situazione attuale ciò non è possibile. Rispetto della magistratura e fiducia nella giustizia, quindi". In tal senso è di notevole rilievo la circostanza per cui la Consob ha recentemente approvato il regolamento dell’Arbitro per le controversie finanziarie, un nuovo ed efficace strumento di tutela degli interessi degli investitori che sarà operativo entro la fine del corrente anno.

Tale Arbitro, in sostanza, svolgerà le funzioni sino ad ora proprie - oltre che della Camera di conciliazione e di arbitrato istituita presso la Consob - del Giurì bancario (noto anche come Ombudsman) che, peraltro, ha, di recente ed in tre distinte occasioni, condannato la Veneto Banca al risarcimento dei danni subiti da azionisti cui aveva venduto azioni da essa stessa emesse senza averli informati in modo corretto ed esaustivo in ordine alle caratteristiche di dette azioni. A differenza del Giurì bancario - cui i cittadini si possono rivolgere (a) solo in riferimento a fatti verificatisi da non più di due anni dal giorno della presentazione del reclamo alla banca e (b) svolgendo richieste risarcitorie non superiori ad Euro 100.000,00 - l’Arbitro per le controversie finanziarie potrà essere adito dagli investitori (a) per fatti verificatisi in qualsiasi momento e (b) con richieste di risarcimento dei danni sino ad Euro 500.000,00. L'accesso all'Arbitro è gratuito per l'investitore ed è previsto un breve termine per giungere alla decisione (90 giorni dal completamento del fascicolo istruttorio contenente il ricorso, le deduzioni e la documentazione prodotta dalle parti).

Per l'invio e la gestione del ricorso è prevista una procedura telematica al fine di garantire l'efficace e tempestivo funzionamento del sistema. Tuttavia, al fine di venir incontro alle esigenze di coloro che hanno minor dimestichezza con gli strumenti informatici e che non intendono avvalersi del supporto di procuratori o associazioni dei consumatori, sarà possibile inviare i ricorsi in formato cartaceo per un periodo di due anni. La procedura consentirà sia all'investitore sia all'intermediario di rappresentare le proprie ragioni, assicurando quindi il pieno contraddittorio tra le parti, e si concluderà con una decisione dell'Arbitro che sarà (a) vincolante per l’intermediario finanziario e (b) non vincolante per l’investitore che, se lo riterrà opportuno, potrà rivolgersi all’Autorità Giudiziaria. "Appare evidente", afferma Matteo Moschini del Movimento Difesa del Cittadino, "che l’Arbitro per le controversie finanziarie sarà l’Autorità cui gli azionisti di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza dovranno rivolgersi in prima battuta".

"La stragrande maggioranza dei contratti stipulati tra tali banche e gli investitori sono affetti da molteplici, gravi e macroscopici vizi. Si pensi, ad esempio, al fatto che, in moltissimi casi, le azioni sono state vendute a cittadini non diplomati né tantomeno laureati, del tutto privi della benché minima educazione finanziaria e, pertanto, non in grado di comprendere i termini ed i rischi dell’operazione consistente nell’investimento dei propri risparmi in titoli azionari. E’ opportuno - conclude Moschini - che tutti coloro che si trovano in tale condizione si attivino in quanto hanno buone possibilità di ottenere il risarcimento dei danni subiti. Tutti coloro che intendono ottenere il risarcimento dei danni possono rivolgersi alle nostre sedi sul territorio veneto".

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