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Economia

Welfare: ben il 77% dei trevigiani andrebbe a vivere all'estero dopo la pensione

Secondo l'Osservatorio di Reale Mutua, il 59% punterebbe sulla previdenza complementare mentre solo il 21% vede nella casa come un bene rifugio per la vecchiaia

TREVISO Dopo la pensione? La valigia. Perché di fronte alla prospettiva di assegni sempre più bassi, il 77% dei trevigiani si dice disposto addirittura a trasferirsi all’estero per poter mantenere uno stile di vita simile a quello attuale e trovare un ambiente e servizi più adatti alla terza età, senza trascurare la possibilità di fare nuove, piacevoli esperienze. È il quadro che emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare.

Più della metà degli abitanti di Treviso (57%), infatti, teme che la propria pensione non sarà sufficiente a mantenere un tenore di vita adeguato una volta usciti dal mondo del lavoro, e un ulteriore 18% vede molta incertezza all’orizzonte. Fra i principali timori, quello di dover gravare economicamente sulla famiglia anche per le necessità quotidiane (44%), non riuscire a dare sostegno economico a figli e nipoti (33%) o persino di non poter sostenere le spese mediche di cui si potrebbe aver bisogno andando in là con gli anni (26%) e cadere in povertà assoluta (21%).

Non si tratta solo di pessimismo. A gettare ombre sul futuro pensionistico dei trevigiani sono anche le incertezze del presente, a partire dall’instabilità dello scenario normativo (38%) ed economico (36%) del momento. Incidono anche il rischio di imprevisti e spese straordinarie, che costringano a metter mano al portafoglio anzitempo (33%), una generale difficoltà a risparmiare per la vecchiaia (31%) e la precarietà del lavoro (23%). Ma quali sono le misure di welfare a cui guardano gli abitanti di Treviso per integrare la pensione e prepararsi agli anni della vecchiaia? Più della metà dei trevigiani (59%) punterebbe sulla previdenza complementare: di questi, il 65% con un fondo pensione e il 35% con un piano individuale di risparmio. Ciò che conta, dicono gli abitanti di Treviso, è pensarci per tempo, fin da giovani (23%) o da quando si inizia la propria carriera lavorativa (33%).

Il 21% dei trevigiani investirebbe poi nel mattone, mentre per una quota analoga la soluzione è tenere i soldi sul proprio conto corrente, stessa percentuale di chi ritiene invece che la soluzione sia investire i propri risparmi sul mercato finanziario. Ma a chi si rivolgono gli abitanti di Treviso per farsi consigliare? Il 42% si muoverebbe in maniera autonoma, cercando informazioni sul web (21%) o decidendo da sé (21%). Il 44% si affiderebbe a un consulente, il 31% all’agente assicurativo o il 18% alla propria banca, mentre per il 10% le figure di riferimento sono familiari, colleghi o amici.

“Integrare la pensione di base con una rendita complementare è sempre più una necessità per gli italiani” afferma Marco Mazzucco, Direttore Distribuzione Marketing e Brand di Gruppo di Reale Mutua. “Occorre essere lungimiranti, giocare d’anticipo e quindi comprendere l’importanza di costruire per tempo, con una forma di welfare appropriata, una vecchiaia serena giorno dopo giorno. Ed è proprio questo uno dei punti chiave del nostro Osservatorio, l’iniziativa che abbiamo lanciato quest’anno per monitorare l’attenzione e la propensione degli italiani rispetto al macro tema del welfare. Analizzando i risultati della ricerca emerge come i nostri connazionali stiano in effetti sviluppando una sensibilità al tema del futuro pensionistico e agli strumenti e opportunità disponibili".

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