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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Welfare e Covid in un anno di aiuti: ecco il bilancio 2021 di EBiCom

Circa 2000 lavoratori hanno ricevuto sussidi e sostegni, mentre in 1400 “a casa per Covid” hanno ricevuto sostegno al reddito

Supporto per tasse e spese scolastiche, contributi per la formazione e la sicurezza sui luoghi di lavoro, aiuti per lavoratori che percepiscono la Naspi e che, a causa della crisi da Covid, hanno perso il lavoro. Oltre ai sussidi per la disabilità, la fragilità ed al contributo una tantum per il potenziamento della genitorialità. Tira le somme di un anno faticoso, che - secondo il presidente Adriano Bordignon - ha pesato molto sulle famiglie dei lavoratori del commercio, dei servizi e del turismo i settori più colpiti dalla pandemia, EbiCom, l’Ente Bilaterale del Terziario che ha chiuso l’anno e ha tracciato le prospettive di impegno e di intervento della bilateralità per il 2022. In sintesi, ecco i principali interventi.

Area covid e sostegno al reddito

Oltre 1400 pratiche con un importo erogato complessivo che supera i 520 mila euro, per un contributo netto in busta al lavoratore che varia tra i 250 e i 400 euro a lavoratore. Sempre in tema di sicurezza Covid, l’Ente ha garantito a 40 aziende la nomina del rappresentante dei lavoratori territoriali per la verifica del documento di valutazione rischi, un passaggio burocratico molto importante soprattutto quando si è trattato di riaprire nella primavera dopo le chiusure forzate;

Area disabilità e fragilità

Sono stati erogati circa 80 mila euro per supportare famiglie e lavoratori con figli disabili, spese sanitarie e contributi per protesi. In totale circa 80 pratiche che hanno consentito ai singoli nuclei famigliari di contare su un supporto di circa 1000 euro.

Area istruzione

Circa 500 pratiche per un importo erogato complessivo di oltre 130.000 mila euro per supportare spese scolastiche, tasse universitarie, abbonamenti ai mezzi. In media, ogni nucleo famigliare ha ricevuto un contributo variabile tra i 150 e i 300 euro.

Bonus maternità e conciliazione lavoro famiglia

“Per il 2022” - assicura il presidente Adriano Bordignon – “assicureremo le linee di politiche attive già tracciate verso i percorsi di formazione continua, gli strumenti di incontro tra domanda e offerta di lavoro, l’adesione alla previdenza complementare, ma potenzieremo soprattutto gli strumenti di welfare a sostegno della natalità e  genitorialità ed il supporto alla conciliazione lavoro – famiglia, un tema centrale per la ripresa e l’inclusività sociale. Tra i nuovi servizi, intendiamo supportare le aziende che favoriscono le assunzioni per sostituzione maternità, con un contributo una tantum, variabile tra i 600 e i 1800 euro e, con ulteriore contributo, quelle che confermano il personale assunto in sostituzione per facilitare la conciliazione vita – lavoro nelle ipotesi di richiesta di part time post maternità e/o congedo parentale a ore. Andremo incontro sia alle lavoratrici e lavoratori, che ai datori di lavoro, per creare una cultura della conciliazione che possa contribuire, almeno in parte, ad invertire la rotta del drastico calo di natalità che sta investendo il nostro territorio e, più in generale, tutto il paese. Abbiamo perso un terzo dei nuovi nati negli ultimi 12 anni. 6,8 nati ogni 1000 abitanti sono un dato che deve far riflettere tutti: una società senza figli è una società priva di futuro.

“Tra i “pilastri” della bilateralità” – prosegue Adriano Bordignon - “ci sono due colonne che vanno tenute salde: il sostegno al reddito dei lavoratori e il welfare familiare. Contribuire a migliorare la busta paga di un lavoratore penalizzato dalla crisi e costretto al sussidio, significa sostenere un’intera famiglia e con essa la società tutta. Ogni reddito è un’iniezione di benessere che si rimette in circolo nell’economia interna dei consumi. Le famiglie oggi, soprattutto se operanti nel terziario- oltre a fare i conti col caro bollette sono costrette a fare i conti con il fattore incertezza, che colpisce duramente il commercio e molte categorie del turismo, oggi ancora nella morsa della pandemia.”

“Il 2021”- conclude Patrizia Manca, vicepresidente di EBiCom – “è stato un anno drammatico per le donne e per i giovani. Servono strumenti e nuove politiche attive che incentivino l’occupazione femminile in tutte le sue forme, all’insegna della flessibilità e delle nuove esigenze di smart working. La bilateralità è uno spazio di confronto che potrà senza dubbio produrre accordi e nuovi servizi, garantendo anche la formazione necessaria, partendo da un nuovo baricentro, che pone al centro dalla persona intesa come lavoratore/lavoratrice e come partner di un processo di crescita e di cambiamento. Infine, è nostra intenzione attivare uno sportello di incrocio domanda – offerta di lavoro perché nel nostro territorio manca questo tipo di contatto”.

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