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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Veneto zona arancione, Confcommercio: «Primo passo per uscire dall'incubo»

Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto, commenta la nuova classificazione dopo aver incontrato Zaia: «La vigilia di Pasqua con tutto chiuso non sarà un bel vedere»

«Non è la “resurrezione” alla quale tutti agogniamo, ma è pur sempre quella “progressione” alla quale facevo riferimento dopo l'incontro con il presidente Zaia».

Non fa salti di gioia il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin: «La vigilia di Pasqua con tutto chiuso non è proprio un bel vedere» ma accoglie con quel minimo di giusto ottimismo la notizia che il Veneto, entro mercoledì 7 aprile, tornerà in zona arancione. L’importante - continua il presidente di Confcommercio Veneto - è che la progressione, da adesso in avanti, sia effettivamente una progressione che non deve più conoscere arretramenti. Solo in questo modo la tensione che si è accumulata nelle nostre imprese potrà essere stemperata evitando così uno scivolamento verso lo scontro sociale che bisogna evitare a tutti i costi». Abbigliamento, oreficerie, mobili, casalinghi e i mercati potranno dunque tornare in attività. «Non è molto - conclude Bertin - ma è un primo passo. Se la campagna vaccinale, che evidentemente sta dando i propri risultati, proseguirà a ritmo sostenuto, potremo oggettivamente sperare di uscire presto da un incubo che dura da oltre 13 mesi».

L'incontro con il presidente Zaia

«Io capisco tutto e comprendo che il virus non ha esaurito la sua azione letale, però chiedo che si comprenda  anche che le imprese del terziario sono di fronte a una situazione estrema». Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova, ha commentato così l’incontro avuto giovedì 1º aprile con il presidente del Veneto, Luca Zaia.

«Al Governatore - ha detto Bertin - non è nemmeno servito che sottolineassi, tanta è la sua condivisione con le problematiche che attanagliano il nostro comparto, che i sostegni messi in campo dal Governo sono del tutto insufficienti e che le prospettive, ancor più oggi alla luce del nuovo decreto, restano un miraggio. Sono infatti settimane che, con lui, condividiamo passo passo, soprattutto sulla necessità di una vaccinazione di massa la più celere possibile (purchè arrivino i vaccini che anche le imprese sono pronte a somministrare) le scelte che vengono attuate in Veneto ma che, purtroppo, devono fare i conti col livello nazionale. Con Zaia - ha sottolineato Bertin - abbiamo condiviso la necessità di una riapertura, progressiva e costante che consenta di evitare lo scontro sociale che rimane sullo sfondo visto che si sta sempre più allargando la forbice tra “garantiti” e “non garantiti. Un’evenienza che dobbiamo a tutti i costi scongiurare. Sinceramente, in quanto imprenditori, ci attendevamo qualcos’altro dal nuovo decreto che non solo non “apre”, ma prevede per tutto aprile solo zone rosse o arancioni salvo deroghe che voglio sperare abbiano il carattere dell’oggettività e non delle scelte politiche».

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