Asolo protagonista della 17^ Giornata del Contemporaneo
Sabato 11 dicembre si svolge in tutta Italia la 17sima Giornata del Contemporaneo, iniziativa promossa da AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) per mettere in rete l’arte contemporanea italiana. Quest’anno il Museo Civico di Asolo aderisce per la prima volta all’importante manifestazione, grazie alla presenza in Museo della mostra Divine Armonie. Il rinascimento in Tobia Ravà, a cura di Patrizia Lazzarin e Maria Luisa Trevisan, in una singolare, positiva e creativa contaminazione tra reperti antichi, opere e oggetti del museo e gli oltre 70 lavori tra dipinti e sculture dell’artista veneziano. La mostra di Tobia Ravà al Museo Civico sottolinea il legame dell’artista con l’Asolano dal punto di vista storico, familiare, ebraico e cabalistico.
Sono infatti molte le affinità con questo antico borgo medievale, in cui vi era un insediamento ebraico come testimoniano le lapidi in ebraico, affisse nel loggiato, e poi gli interessi esoterici e cabalistici di artisti alla corte di Caterina Cornaro, come Giorgione e Cima da Conegliano, o eruditi come Francesco Zorzi, nobile veneziano diventato frate francescano, seguace del neoplatonismo fiorentino di Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, ospitato nel convento di San Girolamo ad Asolo. In particolare con quest’ultimo che nel 1525 pubblicò a Venezia "De harmonia Mundi totius cantica tria" sulle teorie musicali e la kabbalah (ricezione, tradizione), si possono stabilire delle relazioni con la modalità pittorica di Ravà che si avvale della ghematrià (antico criterio di permutazione di lettere in numeri) e della tradizione cabalistica, dei simboli e dei concetti base della mistica ebraica. Idee, pensieri, simboli e messaggi esoterici che ad Asolo si ritrovano espressi anche nella facciata della casa longobarda dello scultore Francesco Graziolo. In mostra e nel catalogo sono evidenziati i collegamenti con Caterina Cornaro e la sua corte, Regina di Cipro ma anche Armenia e Gerusalemme, con Eleonora Duse e le sue frequentazioni, con Freya Stark e i suoi viaggi ed i suoi scritti.
In occasione della mostra ad ognuna l’artista ha dedicato un ritratto, stabilendo un dialogo molto suggestivo con le opere presenti non solo nelle stanze delle tre asolane illustri, ma dell’intero Museo. A partire dalla Sala della Loggia, in cui sono presenti le opere di Antonio Canova, vi è un contrasto molto efficace tra la purezza del marmo bianco di Carrara del “Nuovo Fidia”, in particolare con il Paride, e le ferine sculture in bronzo di Ravà come la pantera nera e il pescecane. In altre stanze si stabilisce un rapporto di affinità, come tra Leoncino Ariel onnipotente, una scultura in rosso di Verona, riferita sia al leone marciano simbolo di Venezia che allo stemma di Gerusalemme, così pure alla venezianissima Caterina e alla famiglia Cornaro o Corner, ma anche ai 1600 della città lagunare, così come all’episodio del leoncino intagliato nel panetto di burro dal giovane Canova che gli aprì la strada ad una fulgida carriera.
Per spiegare il processo creativo dell’artista nel corso della mostra sono stati organizzati vari eventi, tra questi si segnala il prossimo incontro, mercoledì 15 dicembre ore 20.30 in sala consiliare, con Vittorio Robiati Bendhaud sui contatti tra la lingua italiana e la cultura ebraica da Francesco D’Assisi a Dante fino a Mario Rigoni Stern, tra mistica e armonia. Da evidenziare la pubblicazione del catalogo della mostra con testi delle curatrici, un intervento dell’artista, dell’Amministrazione comunale, di Orietta Dissegna del Museo Civico e Archivio Storico di Asolo, di Vittorio Robiati Bendhaud e di Paola Bergamo del Centro Studi MB 2. In occasione della XVII Giornata del Contemporaneo l’apertura del Museo viene ampliata dalle 9.30 alle 18.00 e l’ingresso sarà gratuito.