Concerto di Anne Azéma
Anne Azéma, anima dell’acclamata Boston Camerata, sarà la protagonista, sabato 22 marzo alle ore 21, del secondo concerto organizzato nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche e da Alma Musica 433, per festeggiare la Giornata Europea della Musica Antica.
Una rara occasione di ammirare in Italia Azéma, una delle voci più rappresentative e autorevoli del repertorio antico nel mondo, che, affiancata al virginale e all’exaquier dalla clavicembalista Paola Erdas, ci guiderà in un viaggio fatto di musica e poesia che migra e immigra tra la Francia, la Spagna e l’Italia.
Il concerto, intitolato Le Dame e l’Unicorno - Metamorphoseon, propone un percorso del tutto originale e personale dedicato alla musica tardo medievale e rinascimentale dove il simbolo del femminile diventa l’oggetto di ispirazione per pagine rappresentative del cambio di cultura. Il progetto nasce da un viaggio e da un’attrazione.
Il viaggio di Anne Azéma a Trieste, per una sessione di prove, ospite nella casa di Paola Erdas, e l’attrazione della simpatia subito sprigionatasi tra le due artiste, che decidono presto di fare musica insieme. Pensando a un programma che potesse unire le loro passioni e le loro culture. L’Italia, il loro primo incontro, farà da sfondo a questo progetto; questo magico paese, quasi mitico nell’immaginario straniero, affascinante, ricco di arte e di bellezza, che ispira e che attrae.
Anne descrive questo fenomeno italiano come "un magnete", una forza fisica che attrae i migliori musici di tutta Europa a studiare la musica italiana, a venire nel paese dell’Arte a lavorare, a soggiornare. Come Arnold de Lantinis, fiammingo, al servizio dei Malatesta e poi a Roma al servizio del Papa. O Josquin Despretz, fancese al servizio di Ludovico il Moro. O Jacques Arcadelt che vediamo attivo a Firenze sotto la protezione dei Medici e poi a Roma dove sarà maestro del coro della Cappella Sistina. La musica straniera si trasforma attraverso una musicale Metamorfosi sul suolo italiano e così anche la musica italiana, esportata, come anche il materiale poetico, si trasformerà sul suolo straniero.
Il viaggio musicale prende origine dal repertorio dei Trovatori del XII secolo, dalla più italiana delle regioni straniere, la Provenza, con un inizio rarefatto e affascinante, per poi arrivare al repertorio rinascimentale delle grandi corti del XVI secolo. Una musica che corre, si trasforma, che si importa e si esporta nel segno del più squisito commercio dell’arte. Una musica che è come un mitico unicorno, animale fantastico, il cui magico corno, polverizzato, guariva ogni malattia, come la musica che guarisce e ristora con la sua bellezza.